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BCE, Nagel difende aumenti tassi e sollecita altri rialzi

Finanza
BCE, Nagel difende aumenti tassi e sollecita altri rialzi
(Teleborsa) - "La politica monetaria deve agire con decisione". Così si è espresso il governatore della Bundesbank Joachim Nagel in occasione dell'Official Monetary and Financial Institutions Forum a Londra, dove ha spaziato dai recenti sviluppi della politica monetaria alle proposte per la riforma del patto di stabilità.



Ricordando che la BCE ha operato sei aumenti dei tassi di interesse negli ultimi otto mesi, realizzando "la più grande sequenza di rialzi mai registrata nell'Area Euro", e che la frenata dell'economia è solo un "effetto collaterale indesiderato" dell'inasprimento della politic monetaria, Nagel ha ribadito "dobbiamo domare l'inflazione e, per farlo, dobbiamo essere coraggiosi e decisi".

"A mio avviso, il nostro lavoro non è ancora finito", ha detto il banchiere, aggiungendo se l'inflazione si sviluppa come previsto, nelle prossime riunioni dovranno seguire ulteriori aumenti dei tassi di interesse.

"Nel caso in cui le tensioni sui mercati finanziari dovessero continuare o diffondersi nell'area euro, siamo pronti a reagire per preservare la stabilità finanziaria", ha sottoloneato il numero uno della Bundesbank, aggiungendo che "la politica monetaria della BCEfarà quanto necessario per garantire un tempestivo ritorno alla stabilità dei prezzi".

Nagel ha parlato anche di politica fiscale e si è mostrato piuttosto critico in merito alle proposte della Commissione europea per la riforma del Patto di stabilità.

Il banchiere ha definito "giusto" l'uso di politiche fiscali espansive attuate lo scorso anno per "aiutare le famiglie colpite più duramente" dal caro energia e dall'inflazione e "sostenere imprese vitali che altrimenti non ce l'avrebbero fatta" a superare la crisi. Tuttavia, Nagel ha definito queste politiche di carattere "eccezionale", sottolineando che "mentre le misure fiscali espansive sono appropriate per ripristinare la stabilità in caso di shock della domanda, non è così nelle circostanze odierne", in cui si rischierebbe di alimentare ulteriormente l'inflazione..

"L'anno scorso, la Commissione ha presentato la sua prima proposta di riforma (del Patto di stabiità, Ndr) , che ha visto un controverso dibattito tra gli Stati membri", ha sottolineato Nagel, ammettendo "non sono stato convinto dalle proposte iniziali della Commissione. Ho espresso dubbi sul fatto che un tale approccio porterà a un miglioramento delle regole fiscali, ma invece credo che farà il contrario".

"La Commissione propone percorsi di aggiustamento di bilancio pluriennali. Tali percorsi dovrebbero essere concordati dalla Commissione e da ogni Stato membro", ha ricordato il banchiere, sottolineando che "un tale approccio è difficilmente compatibile con l'obiettivo di un quadro fiscale comune chiaro, trasparente e vincolante per tutti gli Stati membri. Implica un margine di manovra per gli Stati membri nonché un elevato grado di discrezionalità di giudizio da parte della Commissione". Ne consegue che "il monitoraggio del rispetto delle norme fiscali sarebbe estremamente complesso ed i risultati delle analisi di sostenibilità dipendenti in modo cruciale da ipotesi inizialmente definite".

"Queste sfide si aggraveranno se le norme terranno conto delle riforme e dei piani di investimento. Gli obiettivi fiscali sarebbero mescolati con altri obiettivi politici" ed un simile quadro - lamenta Nagel - rischierebbe di non condurre "a una riduzione affidabile degli elevati livelli di debito sovrano".
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