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L'Italia cresce più di Francia e Germania: PIL non esalta ma Moody's alza stime

Economia
L'Italia cresce più di Francia e Germania: PIL non esalta ma Moody's alza stime
(Teleborsa) - L'Istat ha rivisto al rialzo il dato del PIL italiano, nel 1° trimestre dell'anno, indicando una crescita dello 0,6%, più alta di 0,1 punti percentuali rispetto all'indicazione preliminare. In questo modo, l'Italia ha fatto meglio degli altri Paesi Europei, come la Francia, che ha registrato una crescita più modesta dello 0,2%, e la Germania, che ha visto contrarsi il PIL dello 0,3%, e perfino degli Stati Uniti, che hanno registrato un incremento dello 0,3%.

Grazie anche a questi dati l'agenzia di rating Moody's ha rivisto al rialzo le stime sulla crescita dell’Italia nel 2023 allo 0,8% dallo 0,3% indicato lo scorso febbraio, mentre nel 2024 si stima un +0,4% rispetto al +0,6% precedente. "Abbiamo alzato in modo modesto le nostre previsioni per l’Italia e per la Francia in risposta a prezzi calanti dell’energia e a un migliore inizio d’anno", ha spiegato l’agenzia di rating, che si è allineata agli economisti del FMI, secondo il quale l'Italia crescerà quest'anno ed il prossimo dell'1,1%.

Da rilevare che la variazione trimestrale porta la variazione acquisita a +0,9%, molto vicina all'1% atteso dal governo per l'intero anno, che implicherebbe la possibilità di registrare una crescita pari quasi a zero per i restanti tre trimestri del 2023, rispettando lo scenario programmatico.

"Bene il rialzo, ma traguardo irrisorio e senza pretese", commenta l'Unione Nazionale dei Consumatori, aggiungendo "è di tutta evidenza che sarà impossibile non raggiungere l'obiettivo a fine anno, neanche se il Governo si impegnasse a fare le peggio cose". "Certo che per questo risultato non è il caso di fare applausi - aggiunge Massimiliano Dona, presidente dell'UNC - né di gridare al miracolo economico se poi si superasse l'agognata meta di 2 o 3 punti percentuali".

Confcommercio sottolinea invece che i dati odierni collocano il nostro Paese "tra le economie più dinamiche della fase post pandemica". "La moderata ripresa dei consumi delle famiglie, legata in parte al recupero della domanda di autoveicoli - si sottolinea - e il permanere degli investimenti in territorio positivo, sostengono il recupero della nostra economia che, al di là della piccola battuta d’arresto dei mesi finali dello scorso anno, prosegue dall’inizio del 2021".

"Le possibilità di mantenere un profilo di crescita vivace anche nei prossimi mesi saranno determinate dalle dinamiche inflazionistiche, dagli impatti dei tassi d’interesse e dal tenore del commercio mondiale", ricorda Confcommercio.
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