(Teleborsa) -
Generalfinance, società quotata su su Euronext STAR Milan e intermediario finanziario specializzato nel factoring alle PMI distressed, ha chiuso il
primo semestre del 2023 con un
margine di intermediazione pari a 16,3 milioni di euro (+12% sullo stesso periodo 2022), mentre i costi operativi sono stati pari a circa 6,4 milioni di euro, rispetto ai 7 milioni di euro del primo semestre 2022, che tuttavia includeva i costi relativi al processo di IPO transitati a conto economico. Tenuto conto del
costo del rischio basso (rettifiche di valore nette pari a 0,3 milioni di euro, con un costo del rischio annualizzato a 3 basis point) e di imposte stimate pari a 3 milioni di euro, il
risultato netto di periodo si attesta a circa 6,7 milioni di euro, a fronte di 4,9 milioni di euro registrati nei primi sei mesi del 2022 (+35%).
Il
flusso di crediti erogati si è assestato a 932 milioni di euro, +20% a/a, mentre il
turnover a 1.140 milioni di euro, +22% sul 2022. La società sottolinea che circa l'80% delle anticipazioni sono coperte da garanzia assicurativa, attraverso la storica partnership strategica con Allianz Trade.
"Il primo semestre dell'anno ha evidenziato un
andamento in linea con il budget dell'esercizio - ha commentato il
CEO Massimo Gianolli - Da un punto di vista commerciale, abbiamo registrato una ulteriore crescita del flusso di erogazioni, pari a 932 mln di euro, +20% rispetto al 2022, con ricavi netti in aumento del 12%; ciò a conferma del costante trend di crescita, in un contesto di carenza di liquidità per le imprese distressed o con rating bassi - nostro target di clientela - che hanno limitato accesso o non hanno accesso al credito bancario, concentrato prevalentemente su controparti a basso rischio o su finanziamenti a MLT garantiti dallo Stato.
"Il nostro
team è fortemente impegnato a supportare la clientela e aumentare i volumi di turnover nei prossimi trimestri, in linea con quanto definito nel Piano Industriale", ha aggiunto.