(Teleborsa) - "La revisione al ribasso delle
stime sul PIL italiano da parte della Commissione Europea, pur in presenza di una moderata crescita, sono un
segnale preoccupante e da non sottovalutare soprattutto alla luce della situazione difficile della Germania, primo mercato per le nostre esportazioni.
L’export che vale oltre un terzo del nostro PIL e continua a reggere nonostante mille difficoltà è vitale per evitare il declino ma oggi più che mai ha bisogno con urgenza di un piano strategico nazionale di sviluppo. Questo dovrebbe contemplare importanti misure a partire da un Ministero per il commercio estero, istituzione prevista in modo molto lungimirante dai padri costituenti e una cabina di regia permanente che riunisca tutte le principali istituzioni dedicate ad export e Made in Italy". Così
Lorenzo Zurino, presidente del Forum Italiano dell’Export, il primo Think tank specificamente dedicato alla discussione e al confronto sull’export e il Made in Italy che raggruppa 2067 imprese, istituzioni ed associazioni per un totale di circa 200 miliardi di euro di fatturato.
"Obiettivo primario del piano - aggiunge Zurino - dovrebbe essere quello di una
fortissima protezione dei nostri i prodotti e marchi simbolo del Made in Italy e sostegno alla promozione anche attraverso una generale e trasversale sburocratizzazione delle procedure legate all’export. A completamento, oltre alla formazione di profili professionali improntati alla professionalità e competenza, anche un coinvolgimento delle comunità italiane nel mondo - che oggi contano circa mezzo miliardo di persone - che possono essere valorizzate come eccellenti ambasciatrici del nostro Sistema Paese. Mi auguro che il governo Meloni, molto attento alla difesa degli interessi nazionali, compia uno sforzo straordinario in supporto del
nostro export che ha bisogno di sostegno economico ma anche e soprattutto di attenzione costante e coordinamento tra le diverse istituzioni convolte nel settore ed il tessuto imprenditoriale italiano".