(Teleborsa) -
I produttori di camion europei potrebbero perdere fino all'11% del mercato UE, entro il 2035, a vantaggio dei competitori internazionali che stanno investendo con più determinazione sui mezzi pesanti a zero emissioni. Questo è uno dei possibili scenari che emergono da uno studio della società di consulenza Boston Consulting Group (BCG) per Transport & Environment, l’organizzazione europea ambientalista indipendente. L’analisi mette a confronto
3 diversi scenari per misurare l’impatto della concorrenza internazionale sul mercato dei camion nell’UE.
Nel peggiore degli scenari, una quota di mercato pari a quella detenuta oggi da giganti dell'autotrasporto come Scania o IVECO passerebbe a competitor internazionali come Tesla e BYD. “
T&E chiede ai legislatori europei di stimolare maggiormente l’industria del continente verso la produzione di mezzi a zero emissioni, per evitare che un'intera fetta di mercato possa essere occupata dalla concorrenza extra UE”.
Camion ed emissioni di CO2: servono obiettivi più ambiziosiOggi le “barriere” nel mercato dei mezzi pesanti sono più alte di quelle del mercato auto, e il commercio internazionale e intercontinentale di camion è pertanto ridotto. Ma ciò potrebbe cambiare rapidamente se anche altre aree geografiche, al di fuori dell’Europa, procederanno velocemente a elettrificare il trasporto merci su strada. Secondo BCG entro il 2030, con la diminuzione dei prezzi, la domanda di camion a emissioni zero in Europa salirà fino a coprire il 55% delle vendite; in base agli attuali standard di emissione di CO2 è realistico attendersi che i produttori europei non riusciranno a soddisfare tale richiesta. Secondo T&E, i legislatori dell'UE dovrebbero fissare obiettivi più ambiziosi per spingere le aziende a produrre più veicoli a emissioni zero. Questo aiuterebbe a evitare che si ripeta quanto accaduto nel mercato automobilistico, dove le case europee che hanno tardato a elettrificare la propria produzione devono oggi affrontare la competizione aggressiva dei produttori cinesi di veicoli elettrici.
I produttori europei non riusciranno a soddisfare la richiesta di riduzione delle emissioni dell'UE.
Come si può incentivare maggiormente l'industria del Vecchio Continente per evitare che il mercato europeo perda quote a vantaggio dei competitor internazionali?

I principali produttori di camion europei sono sulla buona strada per una decarbonizzazione ancora più rapida di quella richiesta dall'UE – afferma a Teleborsa,
Sofie Defour, Responsabile di Transport & Environment (T&E) -. Ma i produttori di camion che esitano nella transizione sono minacciati dalle imprese statunitensi e cinesi. Sono necessari obiettivi climatici ambiziosi da parte dell'UE per gli autocarri, per dare certezza agli investimenti e un chiaro segnale ai ritardatari che devono recuperare rapidamente il ritardo. Inoltre – aggiunge Defour - una strategia industriale completa sulle supply chain delle batterie è cruciale per far sì che l'industria possa svilupparsi rapidamente (ad esempio, semplificando i processi di autorizzazione e approvazione). È necessaria anche una politica di difesa commerciale intelligente per far crescere la produzione verde locale.
In cosa consiste la proposta di T&E per la legislazione europea?T&E raccomanda di aumentare le ambizioni degli obiettivi climatici per i camion a -65% di CO2 nel 2030 (rispetto al -45% di CO2 proposto dalla Commissione) e a -100% di CO2 nel 2035 per i mezzi di trasporto merci (rispetto al -65% di CO2 proposto dalla Commissione). Questi obiettivi – afferma Defour - sono raggiungibili, sono sostenuti dagli autotrasportatori (2030, 2035) e garantirebbero ai produttori europei di tenere il passo con la competizione internazionale.