(Teleborsa) -
Colano a picco le quotazioni del petrolio, confermando l'ampia volatilità evidenziata negli ultimi giuorni, sulle incertezze relative all'esito del
meeting dell'Opec+, tenutosi oggi in videoconfernza.
La
riunione. originariamente prevista per il 26 novembre era stata
rinviata ad oggi 30 novembre, perché secondo indiscrezioni di mercato
non c'era un parere unanime fra i membri del cartello sulla strategia, rivelatasi infruttuosa, di implementare la politica dei tagli produttivi. Per questo motivo le quotazioni del petrolio erano volate nei giorni scorsi su un massimo di 83 dollari al barile.
I
membri dell'OPEC Plus hanno ora deciso di
tagliare l'offerta di greggio di 1 ulteriore milione di barili al giorno, da attuare
in aggiunta alla riduzione volontaria dell'output di
1 milione d
i barili da parte dell'Arabia Saudita. La
Russia per parte sua contribuirà con un taglio di
mezzo milione. ed anche altri Paesi contribuiranno con dei tagli pro-quota.
L'obiettivo dichiarato è quello di
implementare i tagli, che già pesano per 5 milioni su una produzione complessiva di 43 milioni di barili, nel tentativo di
ridurre il surplus atteso e di
stabilizzare il prezzo del greggio.
I membri dell'OPEC, sulla base delle valutazioni di esperti indipendenti, hanno anche
confermato il livello di produzione che può essere raggiunto nel 2024 da alcuni Paesi membri del cartello, quali
Angola (1.110 t/bd),
Congo (277 t/bd) e
Nigeria (1.500 t/bd), nell'ambito di un piano più ampio che prevede un taglio complessivo di 600mia barili da parte di sette stati africani.
Al momento, il petrolio reagisce con una perdita del 2,46% sul Brent che scambia a 80,83 dollari al barile, mentre il Light Criude segna un calo del 2,66% a 75,79 USD/b.