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Scuola e Università, il punto dell'Eurispes: urge una riforma strutturale

Economia, Scuola
Scuola e Università, il punto dell'Eurispes: urge una riforma strutturale
(Teleborsa) - È il Presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara, a introdurre e affrontare il tema cruciale della scuola in Italia, sottolineando l'incessante attenzione dei politici verso riforme e cambiamenti. Gli insegnanti spesso lamentano l'inefficacia delle riforme e l'incapacità di affrontare i veri problemi dell'istruzione. Nonostante le dichiarazioni istituzionali, non c'è una visione comune sul sistema educativo nazionale. È quanto emerge dal Secondo Rapporto Nazionale sulla Scuola e l'Università, reso noto dall'Osservatorio Eurispes.

Fara richiama il passato, evidenziando il lungo processo di riforme scolastiche, dalla legge Coppino alla riforma Gentile del 1923, che ha avuto un impatto duraturo nonostante i cambiamenti politici. Oggi, dopo l'esperienza della pandemia, si attendono novità, come l'integrazione delle nuove tecnologie nella didattica. Tuttavia, ci sono altre questioni urgenti da affrontare, come l'insegnamento delle discipline STEM, il divario tra l'istruzione e le esigenze del mercato del lavoro, e la situazione dei docenti.

Secondo l'Osservatorio Eurispes sulle Politiche Educative, l'educazione è cruciale nella società della conoscenza e, come asserito da Joseph E. Stiglitz, precede l'economia. Tuttavia, i Parlamenti tendono a concentrarsi sull'economia per le risposte immediate che offre, trascurando l'importanza dell'istruzione che produce risultati a lungo termine. Ma l'educazione è centrale per il futuro, come indicato dagli obiettivi ONU per il 2030 sull'istruzione universale di qualità. Tuttavia, nei paesi avanzati, l'aumento dell'istruzione non corrisponde più necessariamente alla crescita economica. Il dibattito pubblico e politico dovrebbe quindi focalizzarsi sull'educazione come risposta a molte sfide sociali.

Le politiche educative italiane, influenzate dal Sessantotto e dalle riforme successive, hanno accentuato le disuguaglianze educative, la povertà educativa e l'emigrazione dei giovani talenti all'estero. Il futuro dell'istruzione richiede una riforma strutturale per adattarsi alla trasformazione antropologica delle persone, alla disinformazione, alla lotta tra intelligenza umana e artificiale e alle nuove dinamiche demografiche.

È necessaria un'educazione al digitale e alla sicurezza informatica fin dalle elementari, oltre a una formazione per gestire il tempo libero e affrontare le disuguaglianze sociali. La qualità dell'istruzione, basata sul merito, è essenziale per una vera ascesa sociale e per affrontare le sfide dell'Intelligenza Artificiale. L'istruzione deve essere trasformata per adattarsi alla nuova era, incorporando conoscenze multidisciplinari e preparando gli studenti ad affrontare le sfide e le opportunità del futuro, incluso l'uso consapevole delle tecnologie emergenti.

Tre Indagini sull'Istruzione in Italia

Spesa e Risorse: Un'indagine condotta su docenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, delle scuole secondarie di secondo grado e delle università, ha rivelato che l'86,8% dei docenti ritiene che la spesa pubblica per l'istruzione sia scarsa o del tutto insufficiente. Questa opinione è condivisa anche riguardo alla qualità delle strutture scolastiche e all'adeguatezza delle risorse umane, soprattutto per quanto riguarda la mancanza di mediatori interculturali e psicologi.
Sistema Educativo e Metodi di Insegnamento: I docenti sono divisi sull'efficacia del sistema di insegnamento italiano, con il 44,6% che concorda sul fatto che sia troppo nozionistico e mnemonico. C'è un crescente consenso sulla necessità di dedicare più spazio alle discipline Stem (Science, Technology, Engineering, Mathematics) nei programmi di studio, e un'ampia maggioranza sostiene l'introduzione dell'insegnamento della fisica e della matematica fin dalla scuola materna.
Burocrazia e Problemi Strutturali: La quasi totalità dei docenti si lamenta dell'eccessiva burocrazia che limita il tempo e le risorse dedicate all'insegnamento effettivo. Inoltre, molti docenti segnalano problemi strutturali nelle scuole, come il sovraffollamento delle classi e la mancanza di attrezzature per il tempo pieno.

In sintesi, le indagini evidenziano una serie di criticità nel sistema educativo italiano, dalle carenze di risorse finanziarie e umane alla necessità di riformare i metodi di insegnamento e affrontare la burocrazia per migliorare l'efficacia e l'efficienza dell'istruzione nel paese.
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