(Teleborsa) - Il ministro delle Imprese e del Made in Italy,
Adolfo Urso, ha dichiarato che il governo ha iniziato un'interlocuzione con produttori di auto di vari paesi, tra cui "orientali" e con la statunitense
Tesla, per avere in Italia una seconda casa automobilistica. In un'audizione alla Commissione Attività produttive della Camera, il ministro ha fatto sapere che "anche in
Italia sin dall'inizio della legislatura, nella necessità di rafforzare nel nostro paese, stiamo lavorando per creare le condizioni affinché un
nuovo investitore possa localizzarsi nel nostro paese, così da avere almeno una seconda casa automobilistica che possa far carico dell'esigenza di contribuire a salvaguardare e rafforzare l'indotto".
Urso ha affermato che "l'
ecosistema nazionale è molto favorevole" in termini di componentistica, design, ricerca e tecnologie. "Sono fattori che hanno favorito il dialogo con
produttori esteri interessati ad approcciare i mercati europei. Si tratta di case automobilistiche che al momento non producono in Europa, ma che guardano con interesse al nostro mercato consapevoli anche che l'Europa (...) dovrà necessariamente tutelare il mercato interno dalla concorrenza sleale con misure commerciali, come stanno facendo gli Stati uniti, e con misure industriali, come dobbiamo assolutamente fare nel nostro continente". Le dichiarazioni di Urso arrivano dopo che la cinese
BYD ha dichiarato di aver ricevuto un contatto dall'Italia per produrre in Italia.
"Sapete anche voi che i residenti della città di
Gruenheide, nell'est della Germania, hanno respinto a larga maggioranza un piano di espansione massiccia dell'unico
impianto di assemblaggio europeo di Tesla e questo comporterà certamente una revisione dei piani del gruppo statunitense con il quale, anche con lui, dialoghiamo da mesi", ha dichiarato il ministro. "Stiamo avendo – ha proseguito – riscontri molto positivi, ma si tratta di un processo ancora in corso, che richiede prudenza".
Per la tutela della produzione
componentistica nel settore automotive Urso ha sottolineato che è necessario che
Stellantis "receda dalla tentazione" di andare all'estero. "Siamo consapevoli che la tutela della componentistica richiede volumi produttivi pari almeno in Italia pari ad almeno
1 milione di vetture e
300mila veicoli commerciali leggeri", ha segnalato Urso. "Per questo è fondamentale lavorare al raggiungimento di un'intesa con Stellantis, puntando a consolidare la loro rete di fornitura nazionale e facendo sì che il gruppo receda dalla tentazione di trasferire all'estero come emerge dalla stessa comunicazione che il gruppo ha trasmesso alle aziende della componentistica", ha dichiarato il ministro.