(Teleborsa) - L'
inflazione dei prezzi al consumo in Cina è salita da 0,1% a/a in dicembre a 0,5% a/a in gennaio, lievemente al di sopra delle attese di consenso (0,4% a/a),
spinta al rialzo soprattutto dall'aumento dell'inflazione dei servizi, che ha risentito particolarmente degli aumenti stagionali (legati alle festività del Capodanno cinese) nel comparto dei servizi turistici (da -0,1% a/a in dicembre a +7,0% a/a in gennaio; + 11,6% m/m) e, in misura minore, degli alimentari, nonché della minor deflazione nel comparto dei trasporti guidata dall'aumento dei prezzi dei carburanti. Lo scrivono gli economisti di
Intesa Sanpaolo dopo la pubblicazione dei dati ufficiali da parte di Pechino.
Le
misure di sostegno fiscale non sono state finora in grado di favorire un robusto aumento della domanda interna e i dati sull'andamento delle spese turistiche durante le festività di Capodanno hanno registrato un incremento del 7% a/a, solo poco al di sopra di quello relativo alle festività per la giornata nazionale in ottobre (+6,3% a/a) e ancora ben inferiore alla media pre-pandemica (13,5% a/a in media nel periodo 2015-2019), si legge nella nota firmata da Silvia Guizzo.
Un forte
effetto base negativo, dovuto alla cadenza in febbraio del Capodanno cinese nel 2024, potrebbe riportare l'inflazione temporaneamente ancora in territorio negativo in febbraio. I dati di dicembre e gennaio - inferiori alle attese di Intesa - pongono sensibili rischi al ribasso sulla previsione d'inflazione per il 2025 rilasciata nello Scenario macroeconomico di dicembre (0,8%).
La
deflazione dei prezzi alla produzione, che
persiste ininterrotta da 28 mesi, è invece rimasta invariata a -2,3% a/a (consenso -2,2% a/a), con un calo dello -0,2% m/m. La minor deflazione nel comparto dei beni di consumo e delle materie prime è stata infatti compensata da una maggior deflazione nel comparto dei beni minerari. Un effetto base positivo, soprattutto nel comparto delle materie prime, dovrebbe contribuire a mitigare la deflazione su base annua nel comparto dei prezzi alla produzione nei prossimi mesi.