(Teleborsa) -
L'esito delle elezioni in Germania, in gran parte atteso, e la nuova
leadership di Friedrich Merz, alla guida di una
"grossa coalizione" in grado di riunire CDU/CSU e SPD, potrebbe sfociare in un
nuovo asse Parigi-Berlino ed in un nuovo corso della
politica europea, meno incentrata sul controllo della spesa e
più attenta ai temi della
sicurezza e della
difesa.
E' quanto emerso da un confronto promosso dal
Centro Italiano Studi elettorali della Luiss (CISE) sull’esito delle ultime
elezioni tedesche. Dopo una introduzione di
Lorenzo De Sio, Direttore Luiss CISE -Centro Italiano Studi Elettorali, sono intervenuti
Sorina Soare, Università di Firenze e Luiss CISE,
Michael Braun, Corrispondente da Roma, Die Tageszeitung,
Sylvia Kritzinger, Università di Vienna, e
Roberto D’Alimonte, Presidente Luiss CISE.
In attesa di entrare in carica,
Merz ha già incontrato il Presidente francese Macron. I dossier sul tavolo del motore franco-tedesco passano dalla possibilità che la Germania aderisca alla
deterrenza nucleare francese, a nuovi strumenti comuni per finanziare la
difesa "made in Europe". Sul piano nazionale, Merz ha proposto di
modificare il vincolo costituzionale del "freno al debito", che impone di pareggiare entrate e uscite del bilancio federale. Una svolta politica e culturale rispetto al modello del rigore finanziario della rivale Angela Merkel.
L’Europa si prepara quindi ad una
nuova stagione politica, che potrebbe basarsi sulla
rinnovata intesa tra Berlino e Parigi, impegnate a discutere la possibilità di sviluppare nuovi formati di collaborazione nell’ambito della difesa, per compensare la dipendenza strategica da Washington, e come
ridurre il divario economico e tecnologico con Stati Uniti e Cina.
"Le elezioni tedesche rappresentano, come in Francia, un caso di sfida a un sistema tradizionalmente bipolare, in cui per la seconda volta (dopo la grande coalizione degli ultimi anni) potremmo di nuovo trovarci di fronte a una grande coalizione centrista, con rischi significativi di
incertezza decisionale e problemi di scarsa chiarezza del mandato del nuovo governo", sottolinea
Lorenzo De Sio, Direttore CISE, Università Luiss Guido Carli.
Per
Sorina Soare dell'Università di Firenze e CISE, "le elezioni tedesche hanno messo in evidenza le
fragilità del contesto politico e sociale della principale economia europea, offrendo al contempo spunti di riflessione più ampi sulle dinamiche delle democrazie contemporanee. La
performance dei partiti challenger, come l’AfD, non può più essere considerata solo un fenomeno elettorale, ma rappresenta un
indicatore di tendenze sistemiche: da un lato, l’attrazione esercitata dal modello di democrazia illiberale promosso da Orbán e sempre più riecheggiato anche oltre Atlantico; dall’altro, la necessità di un
ripensamento delle agende di politica estera".
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