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Eurozona, a ottobre produzione industriale avanza dello 0,8% su mese e del 2% su anno

Economia, Macroeconomia
Eurozona, a ottobre produzione industriale avanza dello 0,8% su mese e del 2% su anno
(Teleborsa) - A ottobre 2025 la produzione industriale destagionalizzata è aumentata su base mensile dello 0,8% nell'area dell'euro e dello 0,3% nell'UE, secondo le prime stime di Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea. A settembre 2025, la produzione industriale era cresciuta dello 0,2% nell'area dell'euro e dell'1,0% nell'UE.

Su base annua, la produzione industriale è aumentata del 2,0% nell'area dell'euro e dell'1,9% nell'UE. A settembre 2025, la produzione industriale era cresciuta dello 1,2% nell'area dell'euro e del 2,0% nell'UE.

Nell'area dell'euro, su base mensile, la produzione industriale è aumentata per i beni intermedi dello 0,3%, per l'energia dell'1,1%, per i beni strumentali dello 0,5%, per i beni di consumo durevoli del 2,0% e per i beni di consumo non durevoli dell'1,2%. Nell'UE, la produzione industriale è aumentata per i beni intermedi dello 0,3%, per l'energia dell'1,0%, per i beni strumentali dello 0,5% e per i beni di consumo durevoli dell'1,8%; mentre è diminuita per i beni di consumo non durevoli dello 0,3%.

Gli incrementi mensili più elevati sono stati registrati in Irlanda (+4,0%), Lussemburgo (+3,6%) e Croazia (+3,1%). I cali maggiori sono stati osservati in Svezia (-6,5%), Belgio (-3,4%) e Danimarca (-3,2%).

Nell'area dell'euro, su base annua, la produzione industriale è aumentata per i beni intermedi dello 0,5%, per l'energia del 4,5%, per i beni strumentali dello 0,5%, per i beni di consumo durevoli dello 0,7%, per i beni di consumo non durevoli del 4,9%. Nell'UE, la produzione industriale è aumentata per i beni intermedi dello 0,5%, per l'energia del 3,4%, per i beni strumentali dell'1,1%, per i beni di consumo durevoli dello 0,5% e per i beni di consumo non durevoli del 4,4%.

Gli incrementi annuali più elevati sono stati registrati in Irlanda e Lettonia (entrambe +8,7%), Grecia (+6,9%) e Svezia (+5,7%). I cali più significativi sono stati osservati in Bulgaria (-7,6%), Slovacchia (-3,7%) e Ungheria (-2,6%).


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