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Finanza Sostenibile, Sace: "Mercato europeo supera i 1.500 miliardi di euro"

Finanza, Sostenibilità
Finanza Sostenibile, Sace: "Mercato europeo supera i 1.500 miliardi di euro"
(Teleborsa) - La Finanza Sostenibile integra i criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) nelle scelte finanziarie, offrendo alle imprese vantaggi competitivi e nuove opportunità di crescita. Investire in sostenibilità consente di accedere a finanziamenti a costi più bassi e di rafforzare la solidità finanziaria, riducendo i rischi reputazionali e operativi. Il mercato europeo dei titoli sostenibili è in rapida espansione, superando i 1.500 miliardi di euro e il 7% delle emissioni totali. Strumenti come obbligazioni verdi, sociali e sustainability-linked favoriscono la transizione ecologica e l'innovazione. È quanto emerge dal "Focus ON Finanza Sostenibile" di Sace.

La Finanza Sostenibile consiste nell'adozione di strategie di investimento che integrano i fattori ESG – Environmental, Social, Governance – nelle decisioni finanziarie. Rappresenta per le imprese un reale vantaggio competitivo, capace di generare molteplici benefici: costi di finanziamento più bassi, accesso a nuove risorse e una riduzione dei rischi reputazionali e operativi, aiutando le imprese a gestire meglio le pressioni normative e di mercato e ad adattarsi ai cambiamenti ambientali e socio-economici. A loro volta, le imprese che investono in innovazione sostenibile – rileva Sace – dimostrano performance superiori in termini di produttività, fatturato, occupazione ed export: il 23% delle imprese che ha investito in transizione ha registrato un aumento delle esportazioni, contro il 18% di chi non lo ha fatto. L'accesso ai finanziamenti sostenibili diventa quindi una leva strategica per la crescita, la reputazione e la competitività internazionale.

La Finanza Sostenibile permette alle imprese di finanziarsi a un costo minore, grazie principalmente alla combinazione di due dinamiche complementari. Da un lato, cresce la domanda da parte di investitori istituzionali e fondi ESG, come dimostra il rapido incremento di finanziamenti sostenibili negli ultimi anni.

Questa domanda genera le condizioni di mercato per cui gli strumenti sostenibili siano preferiti dagli attori del credito. In particolare, sono favorite le imprese che sottoscrivono obbligazioni "verdi", "sociali" o "sostenibili", cioè prestiti bancari o emissioni a mercato il cui finanziamento è legato a progetti con impatti ambientali o sociali positivi.

Un'ulteriore categoria è quella delle obbligazioni sustainability-linked, in cui i finanziamenti non sono vincolati a progetti specifici, ma al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità misurabili (KPI), come la riduzione delle emissioni o l'adozione di certificazioni sostenibili da parte dei fornitori. Questi strumenti prevedono spesso meccanismi di incentivazione per il rispetto degli obiettivi, come l'aumento del tasso di interesse per gli investitori in caso di mancato raggiungimento dei target.

Dall'altro lato, i rating ESG rafforzano credibilità e merito creditizio delle imprese, rendendole più attraenti per i finanziatori. Tali punteggi valutano le performance di sostenibilità di un'impresa sulla base di metriche specifiche delle tre dimensioni ESG e sono elaborati da agenzie specializzate, utilizzando informazioni fornite dalle imprese, ad esempio tramite i report di sostenibilità, o stimate tramite metodologie proprietarie. Data l'eterogeneità dei criteri e delle metodologie, le valutazioni possono variare a seconda del settore e dell'agenzia che le elabora.

Questi benefici riguardano anche le PMI. Secondo l'ESG Outlook 2025 di CRIF, nel 2024 circa il 39% dei finanziamenti destinati alle PMI è stato erogato a imprese con elevato punteggio ESG, mentre i finanziamenti verso queste realtà hanno mostrato un tasso di default inferiore del 25% rispetto alla media. Inoltre, la quota di PMI a basso o moderato rischio di transizione è cresciuta di 9 p.p., confermando che integrare la sostenibilità rafforza solidità finanziaria e affidabilità creditizia.

L'effetto combinato di una domanda crescente da parte degli investitori e di una minore percezione del rischio da parte del mercato si traduce in un accesso al capitale più semplice e a costi inferiori, con una riduzione del costo del debito fino a 8 punti base (0,08%).

A ciò si aggiungono le opportunità di finanziamento derivanti da programmi europei e nazionali che prevedono criteri ESG come prerequisito. Tra questi, InvestEU fornisce garanzie coperte dall'UE per investimenti nella transizione ecologica e digitale attraverso istituzioni come la Banca Europea degli Investimenti o il Fondo Europeo degli Investimenti, mentre un ruolo analogo in Italia è svolto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

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