Facebook Pixel
Milano 17:35
34.271,12 -0,27%
Nasdaq 19:38
17.545,06 +0,42%
Dow Jones 19:38
38.485,46 -0,05%
Londra 17:35
8.040,38 -0,06%
Francoforte 17:35
18.088,7 -0,27%

Bitcoin: la sconcertante illusione della ricchezza facile


Il ballo della lira comincia subito negli anni settanta per effetto dell'inflazione scaricata sul paese dalla fine del “gold exchange standard“, l'impatto del petrodollaro si abbatte sul paese scaricando l'effetto del petrodollaro.

L'evidenza dei fatti si mostra nella drastica variazione del rapporto di cambio tra la lira italiana ed il dollaro: dal 1955 al 1975 il rapporto di cambio è stato stabile, eravamo in un regime di cambi fissi , per 1 dollaro vi era una contropartita di 624/5 lire italiane, ma dopo la fine del “gold exchange standard“ il sistema di cambi flessibili porterà in soli dieci anni, 1975-1985, ad un rapporto di cambio che definiva per 1 dollaro una contropartita di 1957 lire italiane. Nessuno ha voluto dire nulla per interessi ed debolezza militare, il vero problema che oggi, nel momento in cui è chiara la verità, la sudditanza di una classe dirigenziale politica ed economica e la loro incapacità culturale sta consegnando il paese in mano ad una finanza predatoria.

La carta moneta senza un controvalore reale diventa sterile, come la definiva Tommaso D'Aquino e tutti gli strumenti della finanza – spread, rating, PIL, derivati, banche d'affari - fondandosi su un valore monetario sistematicamente manipolabile diventano una sorta di "chewingum" da tirare dove si vuole.

Il mercato finanziario diventa un casinò dove le roulette sono truccate e chi comanda il gioco non è il caso o la razionalità dei mercati ma gli interessi del croupier che decide chi vince e chi perde. Così ogni singolo giorno siamo sommersi da infinite e sterili analisi, utili solo per chi ce le propina, degli andamenti erratici dei mercati con previsioni sempre più opinabili ed errate con andamenti azionari che sembrano montagna russe in un gioco di luci ed ombre, di specchi che trasformano la verità in una sorta di magico ed illusorio gioco della finanza. Eppure, incredibilmente, la gente ormai è disposta a credere a tutto in una sorta di ipnosi passiva che sfocia in una forma di eutanasia culturale.

La massa monetaria diventa infinita e non controllabile ma non si fa nulla per limitare l'uso dei derivati speculativi, delle banche d'affari, proporre un'agenzia di rating europea dove la cultura è asimmetrica a quella degli Usa che hanno imposto una soffocante ed acritica egemonia culturale. E' chiaro che le responsabilità delle nostre classi dirigenti sono rilevanti per l'incapacità di mettersi in discussione, reiterando modelli culturali falliti nei fatti, così grazie anche alla connivenza ed incompetenza di troppi, il giogo della finanza si trasformano in una garrota mortale che ci trascina verso il default.

Già Keynes testimone della crisi del 1929 ammoniva in "La fine del laissez faire" (1931): "Gli speculatori possono non causare alcun male, come le bolle d'aria in un flusso continuo di intraprendenza; ma la situazione è seria quando l'intraprendenza diviene una bolla d'aria in un vortice di speculazione. Quando lo sviluppo del capitale di un paese diventa un sottoprodotto delle attività di una casa da gioco è probabile che vi sia qualcosa che non va bene.

Queste tendenze sono una conseguenza difficilmente evitabile dei mercati di investimento liquidi che con tanto successo noi abbiamo organizzati. Si riconosce generalmente che le case da gioco devono essere nel pubblico interesse inaccessibili e costose e forse lo stesso vale per le borse dei titoli".

In questo magma culturale il "bitcoin" diventa l'ennesimo pifferaio magico capace di attirare risparmiatori non tutelati dalle istituzioni che, quanto meno dovrebbero mettere in guardia dal rischio che corrono. Il fenomeno della criptovaluta si allarga in quei paesi dove la finanza ha fatto le radici come gli Usa e la GB mentre è vietata in altri paesi come la Russia, la Cina e l'India che si stanno preparando a creare un mercato valutario alternativo al dollaro ed anche convertibile in beni finiti con un possibile ritorno al "gold exchange standard".

Al petrodollaro si affiancherà il petroyuan? E' possibile visto che oggi la Cina è il più importante importatore al mondo di petrolio ed ha dimostrato di non avere nessuna intenzione di pagarlo in dollari.

Chinese crude oil imports

Sembra che l'uomo non voglia mai imparare dalla sua storia e sia perennemente condannato al caos per riscoprire quel senso di solidarietà necessario per sostenere una società civile. Riportare la moneta a mezzo e l'uomo al ruolo di fine e non di mezzo, come è oggi, è necessario per ridefinire una gerarchia dei suoi bisogni fondamentali affinché possa riprendersi la propria vita con la libertà di orientarla secondo propri fini, ideali e speranze.
Condividi
"
Altri Top Mind
```