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La plutocrazia ed il totalitarismo finanziario


L'esercizio del potere a tutti i livelli rimane nella sfera decisionale di un ristretto numero di miliardari che controllano e determinano tutti i processi decisionali del paese in una logica di stretto interesse del gruppo plutocratico che ha una ricchezza simile a quella di tutta l'Europa messa insieme. Le politiche estere sono influenzate da loro così come le proposte presentate al Congresso dove l'80% degli americani non viene rappresentato e determinano anche quelle dei paesi collegati e subordinati privandoli di una loro reale governabilità.

La concentrazione di ricchezza in questo modo ha consentito di costituire un senato virtuale che sta sopra l'ordine di tutti i paesi con le eccezioni delle economie crescenti come la Cina ed i paesi del BRICS, un senato non democraticamente eletto il cui bene da perseguire non è quello comune ma l'interesse interno al loro sistema che diventa un bene assoluto; abbiamo infranto il senso e la speranza di democrazia dichiarata come una foglia di fico.

La finanza non regolata diventa così un forma di totalitarismo non dissimile da quelli che drammaticamente vediamo ogni giorno e di cui ne siamo prigionieri fisicamente e culturalmente, forse prenderne atto potrebbe consentirci di provare a costruire una società più giusta in cui la disuguaglianza non sia la morte di troppi che, visti come danni collaterali, in tutto il mondo soffrono e muoiono.

(Foto: by Samson Creative on Unsplash)
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