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Tre anni di inflazione

Alla fine, l'azionario è ancora una buona difesa


Miracolo dell'inflazione che gonfia il Pil nominale, il rapporto tra debito pubblico e Pil nelle nostre tre aree (Stati Uniti, eurozona, UK) sarà alla fine di quest'anno, nonostante l'enorme spesa pubblica degli ultimi esercizi, quasi invariato rispetto all'inizio del 2021. Secondo la Fed di St. Louis, il debito americano era del 126 per cento del Pil nel primo trimestre del 2021. L'ultimo dato ufficiale, relativo al quarto trimestre 2022, lo dà addirittura più basso, al 120.

Anche l'Italia partecipa a questa tendenza. Il nostro debito era del 135.8 nel 2019 e chiuderà il 2023, dopo tutto quello che è successo, al 140. Per inciso, l'Italia sta andando straordinariamente bene nella sua bilancia delle partite correnti, che dal passivo dell'anno scorso è ora tornata in fortissimo attivo grazie alla discesa del petrolio e all'esplosione delle nostre esportazioni verso la Cina. Siamo un paese frugale, che esporta molto più di quello che importa.

Passiamo ora a considerare l'eventuale correlazione tra inflazione e investimento azionario. Qui non c'è niente di meccanico, ovviamente, ma non siamo lontani dal vero se diciamo che, di fatto, l'azionario, a oggi, ha mediamente recuperato l'inflazione del triennio che stiamo considerando.

In America il recupero non è ancora completo. L'indice SP 500 si trovava a 3750 all'inizio del 2021 (insistiamo sul 2021 perché è il punto di partenza dell'inflazione). Per recuperare il 19 per cento di inflazione di questi tre anni dovrebbe chiudere il 2023 a 4460. È un obiettivo ambizioso per quest'anno, manca ancora un 7 per cento (solo il 3 se si considerano i dividendi lordi). Per il 2024, tuttavia, è realistico.

Molto meglio la situazione in Regno Unito, dove la borsa ha praticamente recuperato già a oggi tutta l'inflazione, e in eurozona, dove molti indici hanno addirittura battuto l'inflazione.

Meglio di tutti l'oro (più 28 per cento nel triennio). Deludente il bitcoin, che perde nel triennio il 7 per cento.

Tornando all'azionario, possiamo distinguere tre fasi nel suo rapporto tipico con l'inflazione.
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