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Tre anni di inflazione

Alla fine, l'azionario è ancora una buona difesa


Nella prima, quando l'inflazione esplode, l'azionario sale più dell'inflazione se i tassi tardano a essere corretti verso l'alto, come fu all'inizio degli anni Settanta e come è stato nel 2021 e nella prima parte del 2022. La borsa infatti non teme l'inflazione in sé (che per le imprese significa aumento dei ricavi e degli utili nominali), ma i tassi ai quali scontare il flusso di utili futuri.

Nella seconda fase, quando i tassi vengono alzati, l'azionario patisce una contrazione dei multipli e perde terreno non solo in termini relativi all'inflazione, ma anche in termini assoluti. La discesa da 4800 a 3600 dell'indice SP 500 nel 2022 è un esempio perfetto di questo fenomeno.
Nella terza fase, quando si stabilizzano le attese sui tassi e quindi i multipli, le borse tendono a salire in linea con l'inflazione, come avviene storicamente nei paesi che hanno un'inflazione cronicamente elevata.

Oggi stiamo entrando, forse in anticipo, nella quarta fase, quella in cui la discesa dei tassi è vista come imminente e porta a un innalzamento dei multipli.
Naturalmente questi ragionamenti valgono se non cambiano troppo le condizioni al contorno (in particolare i margini di profitto e la presenza o meno di una recessione). Per il momento non stanno cambiando in modo rilevante, anche se un certo deterioramento potrebbe verificarsi nei prossimi mesi su entrambi i fronti.

In conclusione, possiamo per ora confermare che, sul lungo periodo, le azioni, come tutti i beni reali, offrono riparo dall'inflazione, a condizione di poterne sopportare la volatilità e a condizione che l'inflazione non sia accompagnata da una recessione, che peraltro colpirebbe anche gli immobili.

Venendo al breve, l'avvicinarsi di una soluzione sulla questione del debt ceiling rende l'aria più respirabile per i mercati. L'ottimismo delle borse è comprensibile, ma deve essere temperato dalla considerazione che avere superato questo ostacolo fa tornare sulla scena un nuovo rialzo dei tassi a giugno. Tutto, a questo punto, dipenderà dai prossimi dati sull'inflazione.
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