(Teleborsa) -
BBVA lancerà il
22 dicembre un
programma straordinario di riacquisto di azioni proprie per un importo massimo di
3,96 miliardi di euro, il più ampio mai realizzato dal gruppo bancario, dopo aver ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni regolamentari. L’operazione rientra nel piano complessivo di 36 miliardi di euro che BBVA prevede di destinare alla r
emunerazione degli azionisti tra il 2025 e il 2028, attraverso dividendi ordinari e distribuzioni aggiuntive, inclusi i buyback.
L’amministratore delegato
Onur Genç ha sottolineato che BBVA "è e continuerà a essere una storia molto attraente che combina crescita, redditività ed eccellenti ritorni per gli azionisti".
Il nuovo programma si aggiunge alle
distribuzioni già effettuate nell’ultimo trimestre. In particolare, il 7 novembre BBVA ha pagato
1,84 miliardi di euro in contanti come dividendo intermedio sull’utile 2025, il più elevato nella storia della banca, mentre il 10 dicembre ha completato con successo un
buyback da
993 milioni di euro relativo alla remunerazione ordinaria per il 2024.
La CFO
Luisa Gómez Bravo ha ribadito l’impegno del gruppo a restituire in modo disciplinato e continuativo il capitale in eccesso generato oltre la parte alta del target di CET1 al 12%. Il programma da 3,96 miliardi equivale a 100 punti base di CET1 e sarà dedotto dal coefficiente patrimoniale nel mese di dicembre. Su base pro-forma a settembre 2025, il CET1 ratio sarebbe stato pari al 12,42%, ben al di sopra dell’intervallo obiettivo dell’11,5-12%.
Il
buyback sarà realizzato in più tranche nell’arco di diversi mesi e le azioni riacquistate saranno annullate, con riduzione del capitale sociale. La prima tranche, pari a 1,5 miliardi di euro, partirà il 22 dicembre 2025 e sarà eseguita da J.P. Morgan SE sui mercati spagnoli ed europei. È prevista la conclusione non prima del 6 marzo e non oltre il 7 aprile 2026, o comunque al raggiungimento dell’importo massimo o del limite di 557,3 milioni di azioni.
Dal 2021, con questo nuovo programma, BBVA avrà destinato
oltre 10 miliardi di euro ai buyback, contribuendo a ridurre il numero di azioni in circolazione e a sostenere la crescita dell’utile per azione, aumentato a un ritmo superiore rispetto all’utile netto negli ultimi esercizi.