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Dal Forum Ambrosetti una nuova strategia per il Mediterraneo con il Sud Italia protagonista

Economia
Dal Forum Ambrosetti una nuova strategia per il Mediterraneo con il Sud Italia protagonista
(Teleborsa) - Si chiude il nuovo ciclo di lavoro del progetto “Verso Sud” attraverso il quale prosegue l’impegno nel costruire e rafforzare la nuova centralità del Sud Italia e del Mediterraneo Allargato in quanto macro-regione chiave per le principali sfide geoeconomiche e sociali, a rilevanza globale. Questo il focus che emerge dalla seconda edizione del Libro Bianco presentato durante l’edizione 2023 del Forum “Verso Sud” - La strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo” – in programma il 19 e 20 maggio a Sorrento (Grand Hotel Excelsior Vittoria) realizzato da The European House - Ambrosetti con il patrocinio del Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, e il sostegno di primari attori economico-finanziari del Paese come Intesa Sanpaolo, Ferrovie dello Stato, Philip Morris Italia, MSC Group, Adler Group, Edison, Mediocredito Centrale – Invitalia, Coldiretti.

Ampliata l’analisi già realizzata nel 2022, prendendo in considerazione 24 Key Performance Indicator (KPI), su un orizzonte di 10 anni per un totale di oltre 15.600 dati censiti, aggregati in quattro domini di analisi (economico, di dotazione, di innovazione e cultura e sociale) e sintetizzati nel Mediterranean Sustainable Development Index (Indice MSDI), un innovativo indice di monitoraggio, che quest’anno integra anche la selezione di indicatori relativi agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite (SDGs).

Nell’Indice MSDI il Sud Italia si posiziona al 5° posto nel dominio economico, al 4° posto nel dominio di dotazione, al 7° posto nel dominio di innovazione e cultura e al 9° posto nel dominio sociale. Nel complesso, i risultati emersi dall’analisi restituiscono l’immagine di un Sud Italia dalle grandi potenzialità che rappresenta attualmente la terza economia nel Mediterraneo Core (che include, oltre all’Italia, 22 Paesi dell’Unione Europea, dell’Area Balcanica, del Medio Oriente e del Nord Africa), con risultati superiori rispetto alle medie di riferimento indicate sopra.

Nel macro-settore dell’Economia del Mare, il Sud Italia registra un elevato posizionamento rispetto il resto del Paese: il comparto infatti conta oltre 107 mila imprese (pari al 47,9% del totale nazionale), 345mila occupati (37,5% del totale nazionale) e genera 15,6 miliardi di Euro Valore Aggiunto (pari al 30,4% del totale nazionale). Tra tutti i comparti che compongono il settore, portualità e trasporto merci e passeggeri sono determinanti nel sostenere la centralità dei porti del Sud Italia.

Per sostenerne la competitività occorre però investire ed intervenire in alcuni ambiti prioritari: sviluppo intermodale e integrazione del trasporto su rotaia (solo 8 su 32 porti del Sud sono collegati all’Infrastruttura Ferroviaria Nazionale), digitalizzazione (abilitatrice di semplificazioni logistiche e sburocratizzazione), green transition (incentivando ad esempio l’elettrificazione e lo sviluppo dello small scale LNG) ed una miglior efficacia della governance del sistema portuale.

Nell’ambito del Settore Energetico, il Sud Italia è già oggi piattaforma energetica di riferimento per l’area Euro-Mediterranea ricoprendo un ruolo chiave nella sicurezza degli approvvigionamenti del Paese. Il Sud, attraversato dalle principali infrastrutture energetiche, che collegano la sponda meridionale e settentrionale del Mediterraneo, l’Europa e l’Africa, rappresenta già oggi il serbatoio di energie rinnovabili del Paese, al 1° posto nel Mediterraneo per quota dei consumi coperti da fonti energetiche rinnovabili (31,6% del totale).

Sul fronte del Turismo, i margini di miglioramento riguardano soprattutto l’attrattività internazionale per il Sud Italia che oggi richiama solo il 12,7% dei turisti stranieri in arrivo nel Paese. Con 15 Parchi nazionali (>30% del totale nazionale), 24 aree marine protette (75% del totale), 22 siti tutelati dall’UNESCO (38% del totale nazionale) e 175 borghi autentici (86% del totale italiano), il settore turistico può crescere ulteriormente.

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