Tralasciando adesso le motivazioni economiche di questo perverso rapporto causa-effetto, che comunque approfondiremo più avanti e che non può aver lasciato indifferenti il popolo dei risparmiatori, si vuole sottolineare come l'ingenua stupidità di chi investe i propri quattrini, già inflazionata sul finire del 2007, rischia nuovamente di riproporsi senza che l'esperienza del biennio 2007-2009 abbia insegnato qualcosa.
I governi mondiali nel cercare di arginare la crisi finanziaria hanno posto i mercati finanziari al centro delle loro manovre e nella riuscita delle misure adottate. Mi spiego: senza il supporto dei mercati nessuna manovra sarebbe potuta andare in porto, facendo sprofondare nel baratro le economie dell'intero pianeta e questo perché la realtà produttiva era legata a doppio filo alla finanza... saltata la finanza e il sistema bancario saremmo dovuti scendere nei gironi dell'inferno dantesco per ripescare i pezzi di un sistema che andava deflagrando. Risanata, o meglio, puntellata la finanza e da qui il sistema bancario sarebbe stato più agevole per le economia rientrare in orbita.
Ecco perché i mercati azionari salgono. Va bene una risalita delle quotazioni azionarie come è stato dal'inizio di marzo e comunque in risposta al profondo ribasso dei due anni precedenti, ma far passare per stupidi chi i propri risparmi se li suda fino all'ultimo e cercare di coinvolgerli nell'investimento azionario ai prezzi di oggi è opera pretenziosa... ma si sa, la storia si ripete e per quanto riguarda gli investimenti non si impara mai... magari ci riusciranno anche stavolta.
L'importante è capire e non sottostare alla logica dei furbi.
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