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Come cambierà l’America, ed il mondo

Decidono i cittadini, facendo vincere Hillary oppure Donald

Con la Russia, ci sarebbe un appeasement: si arriverebbe ad una sorta di nuovo Accordo di Yalta. Come si fece contro il Nazismo, nemico comune, si lotterà contro l’Isis unendo le forze. Sconfittolo, si arriverebbe alla divisione del Medioriente e dell’Heartland asiatico in due aree di influenza, una russa ed una americana. Si eviterebbe così la ulteriore saldatura tra Russia e Cina, che rappresenta il principale pericolo per gli equilibri globali, soprattutto in considerazione delle enormi disponibilità energetiche e finanziarie che questi due Paesi possono mettere insieme, controllando in prospettiva l’intero continente asiatico.

Per Hillary Clinton, il nemico torna ad essere la Russia; il riequilibrio dei conti esteri americani avverrebbe con la ulteriore liberalizzazione dei mercati ed il controllo geopolitico attraverso un conflitto endemico nell’Eurasia. L’Europa è un clone economico della Nato, lo strumento che aggrega l’Occidente sotto la direzione statunitense.

Per Donald Trump, l’avversario è la Cina: nel giro dei prossimi dieci anni surclasserebbe decisamente l’aggregazione occidentale tra Usa ed Unione Europea. Queste ultime due aree sono destinate a crescere poco, per via della demografia stagnante e per l’alto livello di benessere già raggiunto. Le aree cui si rivolge la Cina, invece, sono quelle che saranno più dinamiche dal punto di vista del mercato: ci sono miliardi di persone che hanno ancora bisogno di tutto. Bisogna riportare il lavoro in America, penalizzando le delocalizzazioni che sfruttano il basso costo del lavoro. Meno multinazionali che fanno profitti all’estero, dove sono tenuti esentasse, e più imprese negli Usa. Il riequilibrio della bilancia commerciale americana deriverebbe dalla politica protezionistica nei confronti di Messico e Canada e dalla penalizzazione della manipolazione valutaria cinese. Nessuna ulteriore liberalizzazione, che potrebbe portare a nuove perdite di posti di lavoro: serve un “fair trade”, piuttosto che altro “free trade”.

L’America cambierà, il mondo pure. Decideranno i cittadini americani, con il loro voto.






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