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Consolidare i titoli del Qe

Scadenze cinquantennali per gli acquisti effettuati dalle Banche centrali

Questo è un nodo fondamentale, per rassicurare il mercato. Non possiamo fare come gli struzzi, mettere la testa sotto la sabbia, ed aspettare passivamente gli eventi.

A tirare fuori il problema, suscitando un vespaio di polemiche, è stata la bozza di Contratto per il Governo del Cambiamento elaborata dai delegati del Movimento 5 Stelle e della Lega, che è stata pubblicata martedì 15 maggio. Si auspicavano “specifiche procedure tecniche di natura economica e giuridica” che consentano ai singoli Stati di uscire dall'euro e di “recuperare la propria sovranità monetaria”, e si proponeva il congelamento/cancellazione dei titoli acquistati dalla BCE con il Qe, che valgono per l'Italia all'incirca 350 miliardi di euro.

La marcia indietro è stata immediata: la questione dell'euro era stata già espunta nelle bozze successive; sui titoli acquistati nell'ambito del Qe, invece, ci sarebbe stata solo la richiesta di non computarli ai fini del Fiscal Compact in relazione agli obiettivi da raggiungere nel rapporto debito/PIL. Anche questa ipotesi, però, è stata cancellata nella versione definitiva del Contratto.

E' importante andare a vedere che cosa sta accadendo in questi ultimi tempi con la posizione finanziaria dell'Italia verso l'estero. C'è un aspetto da rilevare: il passivo netto si sta rapidamente riducendo, dimezzandosi, essendo passato da -207 miliardi del 3° trimestre 2016 a -114 miliardi del 4° trimestre 2017. La composizione di questo miglioramento della posizione finanziaria netta dell'Italia verso l'estero è però il frutto di variazioni assai diverse.

Debito pubblico Italia

In primo luogo, c'è la posizione verso l'estero della Banca d'Italia che è peggiorata, passando da -120 a -216 mld di euro (-96 mld), per via degli acquisti di debito pubblico operati nell'ambito del Qe: è maggiormente creditrice del Tesoro italiano, avendo all'attivo ancora più titoli di Stato, ma è correlativamente ancora più indebitata verso la BCE, che le ha fornito la liquidità con cui ha operato questi acquisti.

E' migliorata, ma solo all'apparenza, la posizione finanziaria netta verso l'estero delle PA: è ben vero, infatti, che il saldo negativo si è ridotto, passando da -751 a -686 mld di euro (+65 mld); ma ciò è dipeso dal fatto che ci sono stati contemporaneamente i maggiori acquisti di titoli di Stato fatti dalla Banca d'Italia nell'ambito del Qe, con un peggioramento del saldo (-96 mld) che ha più che compensato la riduzione delle detenzioni dirette di titoli di Stato da parte di non residenti, che ha migliorato il saldo della PA (+65 mld).

La posizione finanziaria netta del settore bancario è rimasta pressoché stabile, essendo passata nello stesso periodo da -180 a -172 mld di euro.

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