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Consolidare i titoli del Qe

Scadenze cinquantennali per gli acquisti effettuati dalle Banche centrali

Sono stati invece gli “Altri settori” dell'economia, cioè le famiglie e le imprese italiane, ad avere compiuto un forte passo in avanti sull'estero, migliorando la loro posizione attiva, passata da +843 a +960 mld di euro (+117 mld): in pratica, questo dato si è aggiunto al miglioramento della posizione netta della PA (+65 mld) ed ha compensato il consistente peggioramento del saldo negativo di Banca d'Italia (-96 mld) che è finanziato dalla BCE con il Qe.

C'è un dato rilevante: al netto delle partite intercorrenti tra Banca d'Italia e BCE per via del Qe (-216 mld), la posizione finanziaria netta “di mercato” dell'Italia è finalmente positiva, per 102 mld di euro. In pratica, la Banca d'Italia, con la liquidità fornita dalla BCE, ha agito da spugna nei confronti dei non residenti che hanno alleggerito il proprio portafoglio di titoli del debito pubblico italiano.

Eccoci arrivati al dunque: nell'ambito del Qe, dal suo inizio nel marzo 2015 e fino ad aprile scorso, la Banca d'Italia ha assorbito dal mercato un ammontare di titoli pubblici pari a 341 mld di euro; nel frattempo, tra la fine del 2014 e la fine del 2017, il debito pubblico italiano è aumentato di 119 mld di euro, passando da 2.137 a 2.256 mld. La sola Banca d'Italia, attraverso il Qe, non solo ha assorbito tutto l'aumento del debito italiano, ma ha comprato ulteriori titoli per ben 222 mld di euro.

A livello europeo, i dati sono questi. Sempre a fine aprile 2018, il volume complessivo degli acquisti di titoli di Stato effettuati con il Qe è stato di 2.018 mld di euro. Tra la fine del 2014 e la fine del 2017, l'intera Eurozona ha aumentato il proprio debito pubblico complessivo di 343 mld. Tra i Paesi che maggiormente hanno contribuito ad aumentare il debito pubblico dell'Eurozona, ci sono stati la Francia con 178 mld, l'Italia con 119 mld, e la Spagna con 103 mld di euro. La Germania, invece, ha ridotto il suo debito pubblico di 99 mld di euro. La immissione di liquidità attraverso il Qe (per 2.018 mld) non solo ha assorbito l'intero ammontare del nuovo debito (che è stato di 343 mld), ma ha tolto dal mercato ulteriori titoli di debito pubblico per 1.675 mld di euro.

Le percentuale complessiva di detenzione di titoli pubblici da parte delle Banche centrali attraverso il Qe è ora del 16,9% del totale (acquisti per 2.018 mld su un totale di debito a fine 2017 pari a 11.932 mld).

Appare irrealistico immaginare che, con la fine del Qe, ipotizzata per la fine di settembre di quest'anno, si possa cominciare contestualmente a ridurre le detenzioni da parte delle Banche centrali e quindi a riassorbire la liquidità. Questi titoli di Stato dovrebbero avere un trattamento specifico, consolidandoli su scadenze molto lunghe. E' una decisione cruciale, su cui i governi non possono intervenire, visto che il Trattato di Lisbona vieta loro di dare istruzioni alla BCE ed alle singole Banche centrali. Questo è un nodo fondamentale, per rassicurare il mercato.

Scadenze almeno cinquantennali per gli acquisti effettuati dalle Banche centrali.

Consolidare i titoli del Qe.

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