Oltre al debito, ci sono altri fattori di squilibrio finanziario: il debitore cerca di cautelarsi sui rischi di cambio, visto che si è indebitato nella valuta straniera di chi gli ha venduto la merce, oppure in una valuta di riserva come il dollaro o l'euro. Deve trovare qualcuno che si accolli il rischio che queste valute si rivalutino rispetto alla moneta interna del debitore. Si tratta di contratti derivati, che considerano non solo i rischi valutari, ma spesso anche la variazione dei tassi di interesse. Il creditore, a sua volta, teme l'insolvenza del debitore e cerca di assicurarsi dal rischio del suo fallimento: paga una somma a chi gli offre un CDS (Credit default swap) che è proporzionata alla rischiosità del debitore. Altra finanza, dunque.
Per 100 unità di conto di merce comprata a debito, ci sarà un ammontare multiplo di finanza diretta ed indiretta. La moneta non serve alla transazione, ma al sistema finanziario che finanzia e garantisce.
Se il Paese debitore non paga, ovvero la valuta in cui si è indebitato si rivaluta, oppure ancora i tassi di interesse salgono, si attivano a catena tutti i sistemi di garanzia, con il rischio di insolvenza da parte delle istituzioni finanziarie che si sono accollate i rischi.
In questi anni si sono solo regolamentate queste attività finanziarie, cercando di disciplinare le controparti dei derivati, ma niente si è fatto per riequilibrare il sistema dei commerci internazionali.
Il multilateralismo in campo commerciale è fondamentale, ma deve essere equilibrato. Altrimenti i rischi crescono, fino a diventare potenzialmente incontrollabili.
Mettere a freno gli squilibri commerciali significa però togliere alla finanza il suo "pane, burro e marmellata". Fa solo questo, e su questo si arricchisce.
Si aggiungano i capitali di ventura, che indebitano a caro prezzo i Paesi più deboli, illudendoli di farli crescere così più velocemente: dal Brasile all'Argentina, fino alla Spagna, gli esempi non mancano.
Passivi commerciali, coperture sui rischi e capitali di ventura.
Un mondo di squilibrati.
(Foto: by Samson Creative on Unsplash)
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