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Boris Johnson con il cerino acceso

Musata a Bruxelles, che non vuole rinegoziare. Ma ha pronta la benzina del No-Deal


Ci potrebbe essere un diversivo, la mossa del cavallo: scantonare, e proporre a Westminster di approvare l'Accordo di recesso con una serie di modifiche. Sarebbe legge, per l'Inghilterra. Per l'Unione Europea, sarebbe carta straccia.

A questo punto, sarebbe Bruxelles a dover muovere: non potrebbe far altro che dichiarare il No-Deal, rifiutando di dare peso al testo votato da Londra.

C'è però un precedente, pericolosissimo per Bruxelles, noto a pochi: il Trattato istitutivo dell'ESM fu ratificato dalla Germania con una serie di condizioni, richieste in modo ultimativo dal Bundestag: innanzitutto, nessuna somma può essere decisa a carico della Germania da parte del Fondo, se prima non è stata approvata dal Parlamento tedesco. Inoltre, il Parlamento tedesco deve avere accesso a tutte le informazioni che ritiene necessarie, e nessun segreto gli può essere opposto.

Gli altri Paesi, tra cui l'Italia, avevano già ratificato il testo iniziale, per cui la Germania avrebbe avuto un trattamento diverso e più favorevole degli altri.

Senza dire nulla, nella prima riunione del Fondo si convenne all'unanimità di accettare le modifiche della Germania, estendendole a tutti gli aderenti all'ESM.

Se invece facesse finta di nulla, e chiedesse la ratifica del suo testo di Accordo ai Parlamenti dei Paesi membri, ne verrebbe fuori un pasticcio, politico prima ancora che giuridico. Londra invece starebbe al coperto, avendo approvato un testo, magari a larga maggioranza.

Sarà una calda estate, ed un autunno ancor più rovente.

Musata a Bruxelles, che non vuole rinegoziare. Ma ha pronta la benzina del No-Deal.

Boris Johnson con il cerino acceso.
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