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Donald Trump e i suoi Nemici

Cina, partner del G7 e Federal Reserve


Gli Usa di Trump hanno un problema gigantesco: sono l'unica locomotiva economica del mondo, sono da anni il "compratore di ultima istanza". Significa che tutto il mondo vede gli Usa soprattutto come un immenso mercato in cui piazzare le proprie merci. Poiché non comprano altrettanto dagli Usa, la bilancia commerciale americana è in passivo strutturale.

Va sempre peggio, per gli Usa: rispetto ad un anno prima, a luglio scorso il deficit con l'estero per beni e servizi è aumentato di 23,2 miliardi di dollari, con un incremento del 7,9%.

Sul piano commerciale, il nemico numero uno degli Usa, è la Cina: nel 2018, il passivo commerciale era arrivato alla fantasmagorica somma di 420 miliardi di dollari. I dazi, finora, non sembrano aver modificato la situazione.

G7 a BiarritzMa anche con gli altri Paesi del G7, non va meglio. Con l'Unione europea, il deficit commerciale del 2018 è stato di 169 miliardi di dollari, di cui ben 68 solo nei confronti della Germania, 32 con l'Italia, 16 verso la Francia e 5,5 con la Gran Bretagna. Con il Canada il passivo americano è stato di 20 miliardi di dollari, mentre quello con il Giappone è arrivato a 67 miliardi di dollari, appena un pelo sotto quello con la Germania.

Il malumore di Trump al G7, dovendosi incontrare con i leader di Paesi che sarebbero partner, ma che invece vendono tutti in America senza comprare altrettanto, è ampiamente giustificato.

C'è un secondo aspetto, ancora più grave: l'America compra a debito, e su questo debito con l'estero paga interessi che rendono ricchi gli investitori. Vero è che la Cina ha smesso di accumulare quote crescenti del debito pubblico americano, essendo stata nuovamente superata dal Giappone, ma l'Europa stessa non fa altro che investire in titoli americani che rendono interessi molto interessanti. Per la Germania, gli Usa sono il principale mercato per investimenti di portafoglio: una doppia cuccagna, dunque, commerciale e finanziaria.
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