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Tutte le castronerie di "Competenti & Tecnici"

Le banche non fanno credito e distruggono il risparmio


Eccovi tutte le castronerie dei "Competenti & Tecnici", messe in fila:

  1. La politica fiscale decisa con il Fiscal Compact è deflattiva, perché impone di raggiungere il pareggio strutturale con miglioramenti del deficit di bilancio. Non è per questa via che le economie possono crescere: serve un input esogeno, o creditizio o da parte del commercio con l'estero. In Italia, mentre quest'ultimo ha dato un contributo positivo, il sistema bancario ha fatto completamente all'opposto. La finanza pubblica italiana è deflattiva da tre decenni, perché il deficit annuale serve solo a pagare una quota degli interessi sul debito accumulato, mentre l'altra quota degli interessi è pagata con le tasse: è il saldo primario attivo che sottrae risorse all'economia reale.
  2. Nonostante la penalizzazione del deposito di liquidità presso la BCE, con un tasso negativo dello 0,4% annuo, le banche si accontentano di pagare questo prezzo, pur di avere un "parcheggio sicuro", piuttosto che prestare denaro a costi infimi ma a fronte di rischi elevati. Il gioco degli interessi che si possono incassare non vale la candela del capitale che si può perdere. Le banche distruggono così il risparmio affidato loro: hanno un costo per l'impiego del capitale, anziché un provento. Una assurdità!
  3. Ed ancora. A fronte della raccolta sempre più liquida, e per evitare di pagare il costo del "parcheggio sicuro" alla BCE, le banche cercano comunque altri impieghi sicuri, safe asset, smobilizzabili velocemente, come i titoli di Stato. Ma anche questi ultimi, per via dei massicci acquisti fatti con il Qe, sono diventati scarsi sul mercato: la concorrenza per aggiudicarseli è tale che, vista la enorme liquidità immessa sul mercato da una parte ed i sempre bassi deficit pubblici annuali dall'altra, questi titoli hanno un rendimento negativo soprattutto sulle scadenze più brevi. Anche in questo caso, le banche perdono soldi: e sono i depositi affidati loro dai risparmiatori.

E' assurdo tenere i tassi a zero o negativi, perché distruggono il risparmio ed i bilanci delle banche.

In queste condizioni di contrazione del credito, anche i benefici effetti che derivano agli Stati dal minor costo del debito pubblico sono superati dai danni derivanti dalla contemporanea austerità fiscale: se c'è una contrazione del credito e la finanza pubblica è sempre costrittiva, il PIL ristagna. Ne consegue che anche se diminuisce il costo degli interessi, un pur piccolo deficit produce un peggioramento del rapporto debito/PIL.

Solo i muri non capiscono perché l'economia non cresce.

Le banche non fanno credito e distruggono il risparmio.

Tutte le castronerie di "Competenti & Tecnici".
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