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Dirompenti Incertezze

Troppe incognite sociali sulla gestione di una "crisi senza fine"

La proroga dell'emergenza sanitaria fino al 15 ottobre ed un ennesimo DPCM che definisce le misure di cautela rappresentano l'ancora di salvataggio che consente di tenere alta la pressione mediatica quotidiana, marcata dai bollettini in cui compaiono quattro dati: il numero dei tamponi effettuati, quello di coloro che sono risultati positivi, i ricoveri ospedalieri ed i decessi. Questi ultimi si contano per fortuna sulle dita di una mano: ma è per questo che la narrazione si è ribaltata, sottolineando l'andamento a migliaia dei contagiati, circa l'1% di coloro che sono sottoposti al tampone, senza che si sappia se abbiano o meno sintomi di malessere. Dei ricoveri in terapia intensiva si fanno cenni sporadici.

Dopo la drammatizzazione dei decessi con il Covid-19, culminata nelle misure di emergenza che alternavano i divieti draconiani di movimento alla pioggia di sussidi, si era arrivati all'enfatizzazione rassicurante, con un confronto apparentemente durissimo con l'Europa per ottenere aiuti e prestiti. Lì si era finalmente trovata la solidarietà necessaria, lì c'era la soluzione di tutto: il roboante Next Generation Program da ennemila miliardi di euro, aveva nascosto la realtà.

La lunga passerella romana agli Stati generali tenuti a Villa Pamphili aveva messo in moto le consuete cordate d'affari: soldi per tutti. La solita manna dal cielo, che fa sognare i gonzi e lubrifica i soliti snodi.
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