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Bruxelles, Bi-Camere senza Cu-Cina

Dopo la Brexit, l’asse franco-tedesco va in stallo su Cina e Turchia


E' stato questo disegno egemonico dell'asse franco-tedesco, questa volontà di accentrare comunque a Bruxelles poteri e decisioni ulteriori rispetto a quelli previsti dai Trattati europei che ha portato alla Brexit.

Ed in particolare, è stata determinante la pretesa di andare avanti comunque, con strumenti giuridici paralleli, con i Trattati intergovernativi che hanno introdotto il Fiscal Compact ed il MES, e con forzature interpretative delle regole istitutive sui poteri della BCE.

La Brexit non è il solo segnale di stallo rispetto al processo di consolidamento e di espansione dell'Unione europea, che procedeva ininterrotto dai primi anni Cinquanta del Novecento.

La libertà di cui ora gode il Regno Unito nello stipulare accordi commerciali, unitamente al mantenimento dell'accesso reciproco senza dazi né quote sancito nell'Accordo sulla Brexit appena stipulato, le lascia ampio spazio per divenire un concorrente assai pericoloso dell'Unione.

Lo si è visto con l'Accordo già raggiunto tra Londra e Tokyo il 20 settembre scorso, (Comprehensive Economic Partnership Agreement – CEPA) che migliora di gran lunga i protocolli vigenti tra UE e Giappone in materia di prodotti agricoli e dell'allevamento, di automobili, di piattaforme digitali. Paradossalmente, Londra ha ottenuto una tutela delle sue produzioni di eccellenza assai più ampia di quella assicurata attualmente dai trattati stipulati dalla Ue con il Giappone, portandole da 7 fino a 70. E, di converso, i consumatori inglesi beneficeranno di minori dazi sul tonno Bluefin e sulla carne Kobe.

Ancora più rilevante è il supporto che Tokyo ha già assicurato a Londra in relazione alla ammissione del Regno Unito al "Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership" (CPTPP): in pratica, anziché cercare un accordo bilaterale con la Cina, Londra si infilerebbe nel grande accordo transpacifico che ha preso l'eredità del Trans-Pacific Partnership Agreement (TPP), da cui l'Amministrazione Trump si è ritirata nel 2016 dopo che quella Obama lo aveva già firmato.

Tutto questo avviene mentre si sono bloccate le trattative per un Accordo commerciale tra Ue e Cina, che pure avevano fatto un passo avanti a settembre scorso con un Summit bilaterale ad alto livello: la Presidenza tedesca, che vorrebbe un accordo in tempi brevi, si trova di fronte alla contrarietà di USA e Francia.
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