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Il Prezzo del Grano e la Catena del Potere

I prezzi salgono anche se la produzione mondiale è aumentata


Per quanto riguarda la Russia, si ha notizia di una riduzione dell'export di grano: non è chiaro se ciò dipenda da un raccolto inferiore alle attese per via delle avverse condizioni climatiche dopo il record del 2020, ovvero dalla riduzione della superficie coltivata (10,3 milioni di ettari rispetto agli 11 milioni della campagna precedente), oppure ancora dall'aumento della tassa sull'export che è stata portata da 50,9 $ a 53$ a tonnellata per tenere il passo con la tendenza all'aumento del prezzo a livello internazionale.Fatto sta che, a livello mondiale, il raccolto di grano nel 2021 è andato assai meglio rispetto al 2020, con un aumento della produzione che è stato stimato in +4,5 Mt, passando da 775,8Mt a 780,3 Mt, secondo i dati diffusi a fine settembre dall'USDA (United States Department of Agricolture).

Addirittura ancora meglio, sempre secondo l'USDA è andata nel 2021 la produzione mondiale del mais, con un incremento di 80,7 Mt rispetto al 2020, passando complessivamente da 1.117,1 Mt a 1.197,8 Mt. Ciò deriva in particolare dell'aumento della produzione negli Stati Uniti (+6,3 Mt), Cina (+5 Mt) e Argentina (+2 Mt).

Se il raccolto del grano è andato a livello globale assai bene, c'è da chiedersi per quale motivo ci sia una tensione sul livello dei prezzi: quello appena raccolto in Italia, a fine giugno, era stato venduto a 280 euro/tonnellata. Gli agricoltori nostrani, che si lamentavano per la flessione al ribasso che li penalizzava rispetto ai 300/350 euro/tonnellata che erano riusciti a spuntare negli anni precedenti, addebitavano il ribasso all'arrivo "non casuale" di navi cariche di grano dal Canada: visto che il prezzo si fa sulla base del bilanciamento tra domanda ed offerta, l'arrivo del grano canadese aveva temporaneamente depresso il mercato.
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