Le sanzioni che in questi giorni vengono comminate alla Russia per sanzionare il suo intervento militare in Ucraina, e le ritorsioni che Mosca adotterà per infliggere a sua volta danni economici e finanziari, determineranno nuovi equilibri geo-economici.
Tutte le sanzioni degli Occidentali rafforzeranno comunque il ruolo di arbitraggio che la Cina gioca nei confronti della Russia, e
limiteranno ulteriormente le ambizioni geopolitiche della stessa Europa nel Mediterraneo, progressivamente ridottasi per via della accresciuta presenza della stessa Russia e della Turchia e dal rinfocolarsi di vecchie tensioni: dal Libano alla Siria, dalla Libia all'Algeria, la sponda meridionale è quasi impraticabile.
Non saranno più solo i prezzi ed i costi, ma le
sanzioni ed i dazi a condizionare i processi economici e finanziari di ciascun Paese: dal mercato globale si sta tornando indietro alle aree di pertinenza, ai tempi in cui ogni impero si garantiva ogni sorta di esclusiva e concedeva ai terzi una qualche preferenza per l'acquisto delle merci e lo sbocco alle produzioni.
Niente di nuovo, ma solo all'apparenza.
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