Sembra quasi che un
paradigma analogo si ripeta, di questi tempi, nei
rapporti tra gli Usa e la Unione europea: quest'ultima appare incapace di una crescita autonoma, sottratta al vincolo strategico dell'Alleanza Atlantica: la Russia deve rimanere il nemico esistenziale, la Cina l'avversario sistemico. Gli Usa sembrano a loro volta progressivamente incapaci di assorbire il surplus commerciale europeo e quindi la sua crescita per vie mercantilistiche, mentre hanno comunque bisogno di attirare i capitali europei per sostenere la finanza di Wall Street.
Se il ruolo dell'Unione europea rispetto agli Usa potrebbe essere paragonato a quello dell'
India rispetto all'Impero Britannico, anche il ruolo della
Cina odierna può essere paragonato a quello della Germania guglielmina.
E' nei momenti di aspro conflitto che si rinserrano le Alleanze. E la guerra in corso in Ucraina sta consolidando il delinearsi di due Blocchi, di due "insiemi di Stati" che si fronteggiano.
Da una parte ci sono le nazioni definibili come "
G7+", in cui al gruppo storico
composto da Usa, Gran Bretagna, Germania, Francia, Giappone, Canada ed Italia, si aggiungono tutti gli altri Paesi che insieme a loro hanno condannato con fermezza assoluta questa guerra, comminando sanzioni durissime nei confronti della Russia, che per ritorsione li ha definiti "
Unfriendly Country".
Il Blocco "G7+" è composto da 48 Stati: oltre ai 27 Membri della Unione Europea, ci sono Albania, Andorra, Australia, Great Britain (incluso Jersey, Anguilla, British Virgin Islands e Gibilterra), Islanda, Canada, Liechtenstein, Micronesia, Monaco, New Zealand, Norvegia, Sud Korea, San Marino, Nord Macedonia, Singapore, USA, Taiwan, Ucraina, Montenegro, Svizzera e Giappone.
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