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Grazie infinite, Carissima Energia!

Rendere sostenibili le Rinnovabili, isolare la Russia, colpire la Cina


La enorme liquidità immessa dalle Banche Centrali Occidentali, principalmente Fed e Bce, ha alimentato la speculazione sulle piattaforme di trading. Alcuni Paesi, come la Cina, avevano invece approfittato del forte calo dei prezzi internazionali registrato durante la pandemia per fare scorte strategiche: non è casuale il fatto che in questi mesi registrino una dinamica inflazionistica assai più contenuta di quella europea e statunitense.

L'Occidente si trova al centro di una transizione energetica e tecnologica volta a cambiare radicalmente i modelli di produzione e di consumo: l'emergenza climatica, con l'obiettivo di bloccare l'aumento della temperatura atmosferica entro il massimo di 1,5/2 gradi rispetto all'era pre-industriale, comporta l'abbandono delle fonti energetiche fossili con la parità di emissioni di carbonio prevista attorno alla metà del secolo. Si tratta di un processo economico e finanziario distruttivo di asset industriali giganteschi, di due secoli di rivoluzioni industriali fondate sulla produzione di energia utilizzando carbone, petrolio e gas. Questa strategia comporta un enorme fabbisogno di investimenti nella realizzazione di infrastrutture energetiche da fonte rinnovabile, ed ha soprattutto bisogno di una leva dei prezzi e delle convenienze che la sostenga.

La forte inflazione registrata dei prezzi dell'energia da fonte fossile, ed ancor più quella che sarà determinata dalle sanzioni alla Russia per via della guerra in Ucraina che possono portare addirittura al blocco delle importazioni di petrolio e di gas, servono proprio a questo: abbassare l'enorme differenza che esiste tra i costi storici della energia prodotta con i combustibili fossili e quelli prospettici della energia prodotta con fonti rinnovabili, solare ed eolico, con l'idrogeno e la batterie per lo stoccaggio di questa energia altamente aleatoria ed intermittente.

Giunge dunque a proposito, la guerra in Ucraina: anche la irregolarità delle forniture serve a questo scopo: serve ad accelerare i risparmi energetici, a chiudere tutte le attività produttive ad elevato consumo di energia che non sono più sostenibili con questi costi. Negli anni Settanta, un processo analogo costrinse l'Italia ad abbandonare i progetti di industrializzazione del Meridione, a chiudere il Centro siderurgico di Bagnoli, a rinunciare a quello di Gioia Tauro. I consumi di benzina delle automobili furono ridotti drasticamente, arrivando al record per quei tempi di dieci litri per percorrere cento chilometri, mentre la velocità sulle strade ed autostrade veniva ridotta.
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