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Saldi esteri da brivido

Se i conti commerciali vanno in rosso, il debito pubblico italiano non regge


Queste premesse sono indispensabili per affrontare il tema delle conseguenze delle sanzioni alla Russia: la rinuncia agli approvvigionamenti non comporta solo i sacrifici personali, come sopportare un paio di gradi in meno di temperatura per il riscaldamento domestico, o rinunciare all'uso dei condizionatori d'aria in estate.

C'è un altro aspetto: sono i motori elettrici e le resistenze dei forni e degli apparati che assorbono grandi quantità di corrente. Tutti abbiamo fatto esperienza dello scarso risparmio economico derivato dal cambio delle lampadine di casa, passando da quelle ad incandescenza a quelle a led che consumano effettivamente molto meno: i veri kilowatt che pesano, quelli che rimangono inalterati, sono infatti quelli della lavabiancheria, dello scaldabagno, del forno in cucina e dell'asciugacapelli. Questo significa che anche l'idea di illuminare le strade alternando la luce dei lampioni è davvero poco utile.

L'Italia si trova dunque in una condizione di vulnerabilità sul versante dei prezzi all'importazione sia delle materie prime che dell'energia, soprattutto perché si paga le materie prime e l'energia che servono per i consumi interni con i proventi dei prodotti esportati, i quali richiedono spesso a loro volta la importazione di materie prime e di energia.

Questo aspetto è cruciale per la tenuta dell'intero sistema economico italiano: avere la bilancia commerciale attiva, vendendo all'estero più di quanto si compra dall'estero, è il primo fattore di stabilità che deve essere preservato ad ogni costo. In questo caso, infatti, l'Italia incassa risorse monetarie nette dall'estero.

Nel caso di un passivo commerciale, invece, c'è un esborso netto di risorse interne verso l'estero, un deflusso di risparmio, ovvero la necessità di indebitarsi: non ha alcuna importanza se dal punto di vista tecnico si tratti di un debito contratto con una banca italiana che poi si indebita all'estero, oppure di un finanziamento ottenuto da parte di una banca del Paese da cui si importano le merci.
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