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+Bonus fiscali -Attività in Nero?

Il PIL tiene, l'occupazione cresce, il gettito fiscale aumenta


A questo punto occorre fare una precisazione: il patrimonio abitativo degli italiani è stato sottoposto nello scorso decennio ad un forte stress fiscale, cominciando dall'Imu che all'inizio colpì anche la prima casa, anche se fu ben presto eliminato, all'aumento sulle seconde case, fino alla Tari ed alla TARSU. Praticamente, in questi anni il Fisco si è appropriato in una maniera o nell'altra delle somme che in precedenza erano destinate alla piccola manutenzione ed ai rifacimenti. E, d'altra parte, le seconde case nella maggior parte dei casi non generano alcun reddito ma rappresentano solo un costo.

E' ben noto poi il tracollo che c'è stato nel settore immobiliare, con la flessione del valore delle abitazioni dapprima per via della crisi dal 2010 e poi dell'aumento delle tasse.

Patrimonio svalutato e comparto dell'edilizia azzerato sono un danno anche per il Fisco.

La generosissima sferzata fiscale a favore del comparto immobiliare ha sicuramente rimesso in moto il volano economico: tranne il caso del 110%, dove l'importo del credito è nominalmente superiore a quello dei lavori, negli altri casi ai crediti fiscali concessi corrisponde un valore delle attività anche doppio.

All'effetto principale di queste misure di straordinaria incentivazione fiscale, che è sicuramente quello della ripresa della attività economica, ce n'è un altro ancora sottovalutato: la necessità di fatturare ogni spesa ha favorito l'emersione delle attività e del lavoro svolti in nero. I dati dell'Istat, secondo cui si è arrivati al più alto tasso di attività dal 1977, hanno sicuramente a che vedere con quanto è accaduto nel settore dell'edilizia.
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