Facebook Pixel
Milano 6-giu
40.602 +0,55%
Nasdaq 6-giu
21.762 +0,99%
Dow Jones 6-giu
42.763 +1,05%
Londra 6-giu
8.838 +0,30%
Francoforte 6-giu
24.304 -0,08%

È ormai un’inflazione da profitti?

Se il prezzo del petrolio cala, si taglia la produzione per farlo risalire


Il problema viene adesso, ha aggiunto Visco, che il costo dell'energia scende: se i prezzi finali non tenessero conto della discesa, di fatto calando pure loro, "i margini possono effettivamente salire".

Sappiamo bene che esiste una forte vischiosità dei prezzi al ribasso. Nel caso dei carburanti automobilistici è stata una questione sollevata spesso dalle associazioni dei consumatori: quando il prezzo del barile di petrolio sale, il prezzo alla pompa della benzina cresce immediatamente; mentre quando scende il prezzo delle benzina cala assai più lentamente.

C'è un problema più generale: in ogni azienda, il budget dell'anno si fa cominciando dal margine di profitto atteso dagli azionisti. A cascata, sulla base dei costi, si decidono i prezzi da praticare alla clientela.

Qui sta il punto, oggi: l'aumento dei tassi di interesse ha un effetto sulla dinamica economica, che tende a rallentare. Ma se la domanda di mercato non cresce, o addirittura si riduce, si determina una pressione al ribasso sui fatturati delle imprese, che si vedono erodere il margine di profitto. E dunque, in queste condizioni, le imprese sarebbero estremamente restie a ridurre i prezzi di vendita anche se i loro costi diminuiscono.

In pratica, ha già ragionato così l'Arabia Saudita che ha deciso di prolungare anche al 2024 il taglio alla produzione di petrolio decisa per quest'anno: la flessione del prezzo del barile, determinata dal rallentamento delle economie dei Paesi importatori, faceva diminuire i suoi margini di profitto.
Condividi
"
```