(Teleborsa) - L'ambasciatrice americana all'ONU Susan Rice ritira la sua candidatura da segretario di Stato, per il polverone sollevato dalle accuse per i fatti che si sono verificati a Bengasi, che hanno portato alla morte dell'ambasciatore Chris Stevens. La Rice rinuncia così a ricoprire il posto lasciato da Hillary Clinton, dando una chance in più all'altro candidato più probabile, John Kerry.
La decisione di Susan Rice ha a che fare, appunto, con la delicata questione dell'attentato in Libia, che ha alimentato le polemiche dei Repubblicani, coinvolgendo la Rice per le dichiarazioni rilasciate in seguito alla tragedia, che coinvolgevano documenti della CIA ed il possibile coinvolgimento di Al Qaeda.
L'ambasciatrice all'ONU, nello spiegare le motivazioni del suo ritiro, ha fatto riferimento proprio a queste polemiche, sostenendo che rischierebbero anche di compromettere il buon esito del lavoro che sta svolgendo il Presidente Barack Obama al suo secondo mandato.
Secondo la Rice, la sua nomina catalizzerebbe troppo l'attenzione e le critiche dell'opposizione, facendo perdere di vista gli obiettivi ed addirittura compromettendo alcune importanti riforme che la Casa Bianca sta tentando di attuare, come quella del risanamento del bilancio, dello stimolo dell'economia e della questione dell'immigrazione.
A questo punto resta in pole John Kerry, ben conosciuto a livello internazionale, perché corse per la Casa Bianca nelle elezioni del 2004, quando fu George Bush a vincere la sfida per le Presidenziali. La nomina di Kerry a Segretario di Stato rompe una tradizione ventennale, perché a ricoprire questa carica c'erano sempre state delle donne.