(Teleborsa) - Tra storia e leggenda i precedenti pontefici dimissioni di cui si ha notizia sono "solo" 5. L'ultimo a dimettersi è stato Gregorio XII nel 1415 abbandonato nei tentativi riformatori della chiesa dai regnanti e dai potenti del tempo.
Prima di lui in ordine, a rassegnare le dimissioni dal soglio pontificio furono Ponziano nel 235, Giovanni XVIII nel 1009, Benedetto IX nel 1045 e il più famoso Celestino V nel 1294 che Dante, nella Divina Commedia, pose tra gli Ignavi, ma che francamente, almeno per le cronache del tempo per paura di uno scisma con perpetrato dal suo successore, Bonifacio VIII, fu fatto assassinare nella rocca di Fumone, ove era stato rinchiuso.
L'unica differenza tra le dimissioni appena elencate e quella di Papa Benedetto XVI risiede nel fatto che le quelle più "datate" furono "perpetrate", "organizzate" e "forzate", in un periodo in cui la Chiesa, che amministrava anche il potere temporale, si contrapponeva alle logiche di potere del tempo anche in maniera feroce, quelle di Papa Ratzinger, invece, sono sicuramente contraddistinte da uni spirito di liberalità e responsabilità e comunque, aldilà di ogni ragionevole dubbio, regolate dal codice di diritto canonico.