(Teleborsa) - Il mercato da estrazione di minerali e le esportazioni di energia australiane sono previsti in lieve ribasso in questo anno fiscale, dopo un rimbalzo dei prezzi di esportazione del ferro. Il valore nominale delle esportazioni scenderà del 3% a 186,5 miliardi di dollari australiani per l'anno fiscale chiuso il 30 giugno. E' quanto comunica l'Ufficio delle Risorse di Economia Energia che si occupa di fare le previsioni del governo per la produzione di minerali e di energia e le esportazioni.
Lo scorso anno fiscale, il valore delle risorse in Australia e le esportazioni delle materie prime energetiche hanno registrato un livello a192,6 miliardi dollari.
I prezzi del ferro sono aumentati di oltre il 55% con il prodotto commerciale che attualmente costa circa 135 dollari a tonnellata.
L'Ufficio delle Risorse di Economia Energia ha comunque previsto per il ferro utili al calo del 9% a 57 miliardi dollari per il 2012-13. Questo nonostante le aspettative di un aumento dell'11% dei volumi.
L'economia australiana dipende in larga misura sul commercio delle risorse minerarie, con il ferro e il carbone che per la nazione rappresentano le due maggiori esportazioni.