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La Grecia torna a minacciare l'euro

Economia, Politica
La Grecia torna a minacciare l'euro
(Teleborsa) - Dopo anni di austerity e recessione, sembrava che fosse pronta a camminare da sola, forte anche dei numeri positivi giunti dall'economia.

Invece la Grecia torna, neanche troppo a sorpresa, a turbare i sonni di Bruxelles e dell'euro a causa dei nuovi segnali di instabilità politica.

Ieri sera l'Eurogruppo ha deciso di estendere per altri due mesi il programma di salvataggio di Atene, che nei piani iniziali doveva terminare a fine dicembre con una tranche di aiuti da 7 miliardi di euro. Questo implica che la Penisola ellenica rimarrà ancora sotto l'ala protettiva della cosiddetta Troika, ossia Banca Centrale Europea, Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale.

Un duro colpo per il Premier Antonis Samaras, che aveva promesso ai cittadini l'uscita dal rigore entro la fine del 2014, con gran sollievo per il budget ellenico e per l'immagine della sua coalizione.

A complicare la situazione, oltre alla richiesta dell'UE di apportare qualche correzione dei conti nel bilancio del prossimo anno, è la rinnovata instabilità politica. Il partito della sinistra radicale Syriza guidato da Alexis Tsipras sta infatti tornando alla ribalta con i poll che lo indicano in testa alle preferenze degli elettori. Se si dovessero anticipare le elezioni politiche, previste per il 2016, il Paese rischierebbe di essere consegnato al partito anti-euro.

E la possibilità di un voto anticipato è più tangibile che mai a causa dell'esito tutt'altro che scontato delle elezioni del Presidente della Repubblica, inizialmente previste tra febbraio e marzo.

In Grecia il Capo dello Stato non ha poteri politici ed è più che altro una figura simbolica. Tuttavia la sua scelta può mettere a rischio la premiership perché necessita di 180 voti del Parlamento sui 300 disponibili. Samaras, che tra l'altro non ha ancora indicato il nome del successore di Karolos Papoulias, ha bisogno di 25 voti dall'opposizione in quanto la sua maggioranza è molto risicata.

Se il Primo Ministro non troverà il quorum, la Grecia andrà al voto anticipato, che potrebbe cadere presumibilmente tra gennaio e febbraio del 2015.

Per evitare un prolungato periodo di incertezza, Samaras ha deciso di anticipare le elezioni del Presidente al prossimo 17 dicembre.
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