(Teleborsa) - Altra sessione robusta per le principali
Borse del Vecchio Continente, che terminano
vicine ai massimi di 15 anni mentre
Piazza Affari si accontenta di guadagni frazionali dopo essersi spinta
ad un passo dai 24 mila punti.
A sostenere i mercati sono ancora una volta il
quantitative easing che ha già prodotto, tra gli effetti positivi, il deprezzamento dell'
euro sul dollaro, e le
minori tensioni sulla Grecia, sebbene il default non sia ancora escluso.
Positivi per il sentiment anche i
dati sulla produzione industriale dell'Eurozona, anche se è soprattutto la Germania il principale barometro della ripresa, e il
recupero del Petrolio (Light Sweet Crude Oil), ora a 51,41 dollari per barile in scia all'incertezza sul buon esito degli
accordi sul nucleare in Iran e all'attesa per i numeri sui pozzi attivi negli Stati Uniti.
Lo
Spread fa un piccolo passo indietro a quota 111 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta all'1,27%. Da rilevare il
nuovo calo ai minimi di sempre dei rendimenti nell'ultima asta di BOT.
Tra gli indici di Eurolandia, incandescente
Francoforte, che vanta un incisivo incremento dell'1,71%. Buona performance per
Londra, che mette a segno un guadagno dell'1,06%, mentre
Parigi si accontenta di un +0,60%.
A Piazza Affari il
FTSE MIB termina con un vantaggio dello 0,31% a 23.877 punti, sempre
sui massimi di 5 anni e dopo aver tentato il superamento della soglia psicologica dei 24 mila punti.
In Borsa di Milano, il
controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 2,93 miliardi di euro, restando invariato rispetto alla seduta precedente; i contratti si sono attestati a 263.690, rispetto ai precedenti 262.723, mentre i volumi scambiati sono passati da 1,08 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 1,78 miliardi.
A fronte dei 218 titoli trattati, 75 azioni hanno chiuso in ribasso. Per contro 129 azioni hanno portato a casa un incremento. Poco mosse le altre 14 azioni del listino italiano.
In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, in primo piano
STMicroelectronics, che sembra essere tornata al centro dell'interesse degli investitori in attesa del bilancio del prossimo 30 aprile.
Decolla
Azimut in un comparto del risparmio gestito vivace (anche
Mediolanum oggi si colloca tra i
best performer) dopo gli
aggiornamenti sulla raccolta di marzo che hanno evidenziato un deciso miglioramento per tutti i player.
Le
speculazioni sulla voglia di acuisti di Vivendi continuano ad infiammare
Mediaset. I
più forti ribassi, invece, si sono verificati su
YOOX, Prysmian e qualche banca come la
Banca Popolare di Milano e
UBI Banca.
Tra i protagonisti del FTSE MidCap, vola
Anima Holding, con una marcata risalita del 7,52% in scia a voci di stampa secondo cui
Poste Italiane potrebbe rilevare la quota del gestore in mano a MPS e successivamente sottoscrivere con Anima un'accordo di distribuzione.