(Teleborsa) - Potrebbe sbloccarsi a breve, in Parlamento, l'iter del
decreto legge sulle unioni civili, anche noto come
dl Cirinnà (nome della relatrice PD Monica Cirinnà).
Dopo la
condanna della Corte europea di diritti umani e il
sì del Parlamento europeo alle nozze civili tra persone dello stesso sesso,
Bruxelles è tornata a bacchettare i Paesi che ancora non prevedono una regolamentazione in materia.
Nel rapporto sulla situazione dei diritti fondamentali nell'Unione Europea approvato ieri a Strasburgo, l'Europarlamento ha chiesto all'Italia e ad altri otto Stati Membri di "considerare la possibilità di offrire alle coppie gay istituzioni giuridiche come la coabitazione, la registrazione delle unioni di fatto e il matrimonio".
Intanto
il dl Cirinnà resta impantanato in commissione Giustizia al Senato a causa della ferma opposizione di alcuni partiti.
Il Premier Matteo Renzi ha però fatto intendere di voler fare tutto il possibile per sbloccare la legge entro il 15 ottobre.
Di recente
il Ministero dell'Economia ha quantificato in 3,5 milioni nel 2016 e in 6 milioni nel 2017 il costo allo Stato delle unioni civili.