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Arriva la Riforma della PA. Renzi annuncia il concorso per 63 mila docenti

Nell'ambito della Riforma entrano il taglio alle partecipate, la figura del super manager e lo stop ai "furbetti del cartellino"

Politica
Arriva la Riforma della PA. Renzi annuncia il concorso per 63 mila docenti
(Teleborsa) - La Riforma della Pubblica Amministrazione entra nel vivo, grazie all'approvazione dei primi decreti attuativi da parte del Consiglio dei Ministri, in una seduta quasi notturna.

Oltre ai temi ben noti della stretta sulle partecipate (statali e comunali) e della cittadinanza digitale (carta d'identità elettronica), i fatti recenti di Sanremo hanno portato alla ribalta anche altre tematiche, come quella di dare una stretta ai cosiddetti "furbetti del cartellino", per neutralizzare l'assenteismo e favorire il recupero dell'efficienza della PA.

Nell'ambito della riforma anche le novità sul concorso della scuola per il reclutamento degli insegnanti, già previsto dalla riforma scolastica varata lo scorso anno.

Nel corso della conferenza stampa per la presentazione dei decreti, il Premier Matteo Renzi ha illustrato i fatti salienti dei decreti attuativi, il cui arrivo è stato preannunciato via Twitter dal Ministro della PA Marianna Madia, che ha parlato di "uno stato più semplice".

Il Premier ha subito affrontato il tema scuola, annunciando il concorso per mettere in cattedra 63 mila docenti, che definisce "un grande investimento". Poi, Renzi ha sottolineato l'importanza di "mettere in cattedra gli uomini e le donne migliori", facendo leva sulla qualità dell'insegnamento scolastico.

Il numero uno di Palazzo Chigi ha affrontato anche il nodo "fannulloni", lanciando un avvertimento a chi timbra il cartellino e se ne va: "entro 48 te ne vai a casa, sospendendoti, poi, ci sono 30 giorni per chiudere il procedimento". Alle critiche di Brunetta e CGIL, che affermano che le norme ci sono già, Renzi replica che quelle norme non sono efficaci come questa, perché ora decide il dirigente, altrimenti se ne va a casa il dirigente.

Infine, la novità del PIN unico, che il Premier definisce "una rivoluzione concettuale", spiegando che servirà per tutti i rapporti del cittadino con la PA (dai rapporti con il Comune, alla Sanità, al Fisco).







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