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Paradosso Giappone: disoccupazione quasi a zero ma l'economia stagna

Economia
Paradosso Giappone: disoccupazione quasi a zero ma l'economia stagna
(Teleborsa) - Il Giappone si conferma un'economia quanto mai complessa da definire.



La terza potenza mondiale combatte infatti da anni contro la deflazione e una crescita stagnante e a tratti negativa, ma nonostante ciò vanta un mercato del lavoro da fare invidia agli Stati Uniti e agli altri Paesi più floridi.

Oggi il Ministero degli Affari interni delle poste e telecomunicazioni nipponico ha confermato, per il mese di dicembre, un tasso di disoccupazione rimasto stabile al 3,3%, come atteso dagli analisti.
Il numero dei disoccupati si è attestato a 2,04 milioni, risultando in calo di 60 mila unità rispetto allo scorso anno (-2,9%) mentre gli occupati sono pari a 63,85 milioni, in aumento di 280 mila unità pari a +0,4% rispetto all'anno precedente.
Nonostante ciò, sempre oggi sono arrivati numeri allarmanti dal fronte prezzi e dall'industria.

Sempre a dicembre il Ministero del Commercio Internazionale e dell'Industria giapponese (METI) ha certificato un crollo della produzione industriale dell'1,4% mensile, dopo l'aumento dell'1,4% del mese precedente. Un dato, questo, decisamente al di sotto delle attese degli analisti che avevano previsto una contrazione dello 0,3%.

Non va meglio all'inflazione: l'indice dei prezzi al consumo (CPI) del Giappone ha registrato su base mensile un decremento dello 0,1%, mentre rispetto allo stesso mese dell'anno precedente si è verificata un'accelerazione dello 0,2% dopo il +0,3% di fatto di novembre, ha fatto sapere l'Ufficio nazionale di statistica.

Il dato, al netto delle componenti più volatili, quali i cibi freschi ed energia, ha registrato un decremento dello 0,1% mensile mentre su anno è salito dello 0,8%.

Il dato preliminare dell'indice dei prezzi al consumo dell'area di Tokyo - ritenuti un ottimo anticipatore del trend di prezzi nazionale - relativo al mese di gennaio è sceso invece dello 0,6% a livello congiunturale, mentre su base tendenziale ha registrato un ribasso dello 0,3%. L'indice core è scivolato dell'1% su mese mentre è salito dello 0,4% su anno.

Alla luce di questo quadro appare chiaro come l'Abenomics, ossia la politica di stimoli e riforme attuata dall'attuale Premier Shinzo Abe, non sia riuscita a fare centro. Anche per questo stamane la Bank of Japan, dopo mesi di braccia incrociate, è scesa in campo portando i tassi sui depositi in negativo.
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