(Teleborsa) - Una "vittoria dell'amore". Così il Premier Matteo Renzi ha commentato il
via libera del Senato al maxi emendamento sulle Unioni Civili giunto ieri sera.
I voti a favore sono stati
173 ed i contrari 71. Il senatore
Renato Schifani aveva già anticipato che Ap non avrebbe votato la fiducia, preferendo votare secondo coscienza, ma sono stati
determinanti i voti arrivati dall'area verdiniana. Il Movimento 5 Stelle ha preferito uscire dall'aula. Il provvedimento passa ora a Montecitorio.
Il maxi emendamento al Ddl Cirinnà, frutto
dell'accordo raggiunto ieri sera in seno alla maggioranza che sostiene il Governo, aveva accolto richieste formulate dal Nuovo Centro Destra, con particolare riguardo alla
stepchild adoption, creando non poche polemiche in seno al Partito Democratico.
Le principali modifiche riguardano appunto
lo stralcio della stepchild adoption, anche se è stata lasciata la facoltà al giudice di decidere caso per caso sulle adozioni del figlio del partner,
e l'abolizione delle norme sull'obbligo di fedeltà dei coniugi. E' probabilmente quest'ultima l'ennesima miccia scoppiata all'interno del partito dei dem, dato che un gruppo di senatori con una contromossa ha
contestato la necessità di mantenere nel codice civile questa norma sul matrimonio, definita "retaggio di una visione ormai superata e vetusta del matrimonio, della famiglia e dei doveri e diritti dei coniugi".
Restano invece le norme sul
cognome unico, sulla
reversibilità della pensione e l'
obbligo reciproco di assistenza morale e materiale e di
coabitazione.
Molto soddisfatto il leader di NCD,
Angelino Alfano, che ha affermato:
"Abbiamo impedito una rivoluzione contro natura e antropologica", scatenando immediatamente un mare di polemiche.
Il via libera di ieri ha avuto anche un
risvolto politico: dopo il sì dei verdiniani
Forza Italia ha chiesto a Renzi di salire al Colle per formalizzare la nuova maggioranza.