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ABI, peggiorano le sofferenze nette, aumentano i depositi

Economia
ABI, peggiorano le sofferenze nette, aumentano i depositi
(Teleborsa) - Peggiorano le sofferenze bancarie. Lo rivela il rapporto mensile dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI) che spiega come le sofferenze nette - al netto cioè delle svalutazioni già effettuate dalle banche con proprie risorse - a fine aprile 2016 sono pari a 84 miliardi di euro rispetto a 83,1 miliardi di marzo.



Rispetto allo stesso mese del 2015 sono aumentate di circa 1,7 miliardi (+2% annuo, seppur in decelerazione rispetto al +5,3% di fine 2015). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,67% ad aprile contro il 4,58% di marzo 2015 e il 4,93% di fine 2015. Era lo 0,86% prima dell'inizio della crisi.

I depositi aumentano a fine maggio 2016, di quasi 45 miliardi di euro rispetto all'anno precedente (su base annua, +3,5%; +5,2% ad aprile e +3,7% a marzo), mentre si conferma la diminuzione, sempre su base annua, della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, (a maggio 2016: -15,4%, segnando una diminuzione su base annua in valore assoluto di 63,7 miliardi di euro).

A maggio 2016, l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia a 1.817,6 miliardi di euro è nettamente superiore, di oltre 138 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.679,4 miliardi di euro.

A maggio 2016 è risultata positiva la variazione annua, +0,3%, del totale prestiti all'economia (che include le famiglie, le imprese e la pubblica amministrazione).

Sempre a maggio 2016 il totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese ha presentato una variazione prossima allo zero, pari a -0,04% nei confronti di maggio 2015, migliorativa rispetto al -0,5% registrata il mese precedente e assai migliore rispetto al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo ed è ritornato sui valori di aprile 2012.

L’andamento della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra a maggio 2016 una variazione, sempre su base annua, di -1,1%.

Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è passata da 1.513 a 1.679,4 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto - di circa 167 miliardi.

A maggio 2016 il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) in Italia si è collocato all'1,08% (1,09% il mese precedente; 2,89% a fine 2007).

Il tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito) si è attestato allo 0,46% (0,47% il mese precedente), quello sui PCT a 0,91% (0,99% il mese precedente).

Il rendimento delle obbligazioni è risultato pari al 2,90%, 2,90% anche il mese precedente.

Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a maggio 2016 è risultato pari a 204 punti base (207 punti base il mese precedente). Prima dell’inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti % a fine 2007).
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