(Teleborsa) - La Russia di Putin è convinta che
un accordo tra i paesi produttori di petrolio per congelare la produzione e sostenere i prezzi sia una "
buona decisione" per il mercato mondiale. Lo ha detto lo stesso leader del Cremlino durante un'intervista all'agenzia
Bloomberg.
Gli addetti ai lavori guardano al
vertice OPEC di fine settembre, ad Algeri. Ormai è quasi scontato un nulla di fatto sul raggiungimento di un possibile accordo sul congelamento della produzione di oro nero.
Pesa la posizione dell'Iran che in più occasioni ha ribadito di essere contraria a uno stop all'output. Seguendo l'esempio dell'Iran, anche
l'Arabia Saudita difficilmente sarebbe disposta a limitare la sua produzione, alla luce dei
suoi nuovi record.
"L'Iran parte da una posizione molto bassa, legata alle ben note sanzioni", ha aggiunto Putin. "Non sarebbe corretto lasciarlo a questi livelli".
Nel frattempo
i prezzi del greggio continuano a salire beneficiando della debolezza del dollaro. Tuttavia il mancato equilibrio tra domanda e offerta continua a pesare sul sentiment degli investitori.
Sul New York Mercantile Exchange, il
Light Sweet Crude scadenza ottobre segna un rialzo dello 0,97% a 43,58 dollari al barile mentre il
Brent Crude guadagna l'1,03% a 46,3 dollari.