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Alitalia: via libera dei soci per un finanziamento "a breve termine", ma scotta la poltrona di Hogan

Torna il sereno grazie all'intesa raggiunta tra i soci su un finanziamento a breve termine nell'attesa di misure per riduzione costi

Economia, Trasporti
Alitalia: via libera dei soci per un finanziamento "a breve termine", ma scotta la poltrona di Hogan
(Teleborsa) - Ore caldissime in casa Alitalia. Proprio mentre il vettore tricolore incassa il via libera dei soci al supporto finanziario che scaccia via, almeno per il momento, i nuvoloni all'orizzonte e allontana il rischio default, si fa sempre più forte il tam tam sulle possibili dimissioni di John Hogan, numero Uno di Etihad e Vicepresidente di Az.



CHI TACE ACCONSENTE? La compagnia di Abu Dhabi non conferma. Nè, però, smentisce e si trincera in un rigoroso silenzio, preferendo non commentare le voci. Poltrona bollente, dunque, per il supermanager australiano con i beninformati sempre più certi che sia proprio l'Amministratore delegato della "compagnia emiratina" il candidato ideale al "siluramento". Il supermanager australiano pagherebbe così gli scarsi risultati della sua campagna acquisti in Europa, i cui "risultati giudicati quasi fallimentari" hanno suscitato le ire degli arabi della casa madre.

ABU DHABI CHIAMA BERLINO - Un addio, quello di Hogan, che lascerebbe molti strascichi e più di qualche ferito sul "campo", primo tra tutti, si mormora con insistenza, l'amico Cramer Ball, uomo di fiducia di Hogan, da lui chiamato come Ad di Alitalia. Con gli emiri che, stando sempre a voci di corridoio sempre più insistenti e bene informate, sembrerebbero intenzionati a ridimensionare la propria presenza nel Vecchio continente, e sempre più tentati dall'ipotesi di un' alleanza con il colosso tedesco Lufthansa.

Questione Hogan a parte, grazie all'intesa raggiunta tra i soci sul finanziamento della seconda fase del piano industriale, si allontanano, dunque, le nubi e sembra tornare il sereno sul cielo di Alitalia. L'assemblea degli azionisti ha, infatti, deliberato appunto un finanziamento "a breve termine" per permettere al management di avviare, nei prossimi 60 giorni, un negoziato con i principali stakeholder per ottenere il loro sostegno su misure che portino a una consistente riduzione dei costi.

L'annuncio ufficiale giunge dal Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, che esprime sollievo e scaccia la paura: "Il Governo ha cercato di dare una mano a una azienda che aveva un momento di grande sofferenza. Ogni volta che si raggiunge un accordo e si evitano crisi siamo soddisfatti, ma restano dei problemi da affrontare in chiave strutturale".

MA IL FUTURO RESTA UN'INCOGNITA - Sospiro di sollievo e pericolo scampato. Almeno per ora. I prossimi mesi saranno dunque cruciali per Alitalia il cui futuro è ancora tutto da scrivere. Occorre, infatti, un'inversione di marcia in grado di assicurare a lungo raggio la sostenibilità dell'azienda, proprio con l'incremento del settore "lungo raggio" dei voli e l'inevitabile esubero di un consistente numero di dipendenti. Si parla di 1500 persone, tra cui 100 piloti, e anche di "contratti più leggeri".

"Quando un azienda fa perdite ingenti come in questo caso - precisa inoltre Delrio - immagino che debba fare un'analisi e capire come rilanciarsi. Noi non abbiamo ancora visto il piano industriale,
abbiamo chiesto di vederlo, abbiamo visto solo le direttrici. Parliamo di perdite importanti, è evidente che c'è bisogno di una strategia diversa. Quando saranno pronti noi saremo pronti a discuterne e a collaborare".

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