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Bruxelles bacchetta le società di social media: "Fare di più per tutelare i consumatori"

La Commissione UE invita i social a conformarsi pienamente alle norme UE. In aprile "New deal per i consumatori"

Economia
Bruxelles bacchetta le società di social media: "Fare di più per tutelare i consumatori"
(Teleborsa) - Le società di social media devono fare di più per ottemperare alle richieste presentate lo scorso marzo dalla Commissione Europea e dalle autorità nazionali di tutela dei consumatori per garantire il rispetto delle norme UE a tutela degli utenti.E' quanto raccomanda la Commissione Europea.

Oggi sono state pubblicate le modifiche apportate da Facebook , Twitter e Google+ per allineare le rispettive clausole contrattuali alle norme dell'UE a tutela dei consumatori.

Queste modifiche andranno a beneficio di oltre 250 milioni di utenti dell'UE che utilizzano i social media: i consumatori non saranno costretti a rinunciare ai diritti inderogabili che l'UE riconosce loro, come il diritto di recedere da un acquisto online; potranno presentare reclamo in Europa anziché in California; e le piattaforme si assumeranno le loro responsabilità verso i consumatori dell'Unione, analogamente ai prestatori di servizi offline. Tuttavia, - fa notare la Commissione - le modifiche soddisfano solo in parte i requisiti della normativa UE.

Vera Jourová, Commissaria europea per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, ha dichiarato: "Poiché sono usate come piattaforme pubblicitarie e commerciali, le reti di social media devono osservare pienamente le norme a tutela dei consumatori. Mi compiaccio che l'azione intrapresa dalle autorità nazionali per far rispettare tali norme stia dando i suoi frutti e che alcune società stiano rendendo le loro piattaforme più sicure per i consumatori; è tuttavia inaccettabile che questo processo non si sia ancora concluso e richieda così tanto tempo. Ciò conferma la necessità di un "New deal per i consumatori": le norme UE a tutela dei consumatori devono essere rispettate e le società che non lo fanno devono essere soggette a sanzioni".

Mentre le ultime proposte di Google sembrano in linea con le richieste formulate dalle autorità di tutela dei consumatori, Facebook e, più significativamente, Twitter hanno rimediato solo in parte a importanti aspetti riguardanti le loro responsabilità e il modo in cui gli utenti sono informati della possibilità di rimuovere i contenuti o recedere dal contratto.

Per quanto riguarda la procedura di "notifica e azione" usata dalle autorità di tutela dei consumatori per segnalare contenuti illeciti e richiederne la rimozione, le modifiche apportate da alcune società sono insufficienti. Mentre Google+ ha istituito un protocollo che prevede, tra l'altro, termini per il trattamento delle richieste, Facebook e Twitter hanno concordato solo di mettere a disposizione delle autorità nazionali un apposito indirizzo di posta elettronica per la notifica delle violazioni, senza impegnarsi a trattare le richieste entro termini precisi.

A seguito di varie denunce di consumatori dell'UE che sono stati vittime di frodi o truffe durante la consultazione di siti di social media e ai quali sono state imposte clausole contrattuali non conformi alle norme UE a tutela dei consumatori, nel marzo 2016 è stata avviata un'azione per far rispettare la normativa UE.

Gli operatori di social media hanno quindi convenuto di modificare:

- le clausole che limitano o escludono integralmente la responsabilità della rete di social media in relazione alla prestazione del servizio;
- le clausole che impongono ai consumatori di rinunciare ai diritti inderogabili che l'UE riconosce loro, come il diritto di recedere da un acquisto online;
- le clausole che privano il consumatore del diritto di rivolgersi a un organo giurisdizionale dello Stato membro di residenza e che prevedono l'applicazione della legge della California;
- le clausole che liberano la piattaforma dall'obbligo di individuare le comunicazioni commerciali e i contenuti sponsorizzati.
- Le società si sono impegnate ad attuare le modifiche delle clausole contrattuali in tutte le versioni linguistiche nel primo trimestre del 2018.

Prossime tappe

Come indicato nella comunicazione sulla lotta contro i contenuti illeciti online pubblicata nel settembre 2017, la Commissione si aspetta che le piattaforme online individuino e rimuovano rapidamente e proattivamente i contenuti illeciti e ne prevengano la ricomparsa. La Commissione sta lavorando alle azioni che daranno seguito a questa comunicazione.

Le autorità nazionali di tutela dei consumatori e la Commissione monitoreranno l'attuazione delle modifiche promesse e si avvarranno attivamente della procedura di "notifica e azione" offerta dalle società. Si concentreranno sui contenuti commerciali illeciti riguardanti abbonamenti non desiderati e altre truffe. Inoltre potranno prendere le misure del caso, comprese quelle per far rispettare la normativa.

In aprile la Commissione presenterà un "New deal per i consumatori". Tale riforma proporrà di ammodernare l'attuale diritto dei consumatori e ne garantirà la corretta applicazione.




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