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TIM, Elliott: partecipazione potenziale al 13,73%

Elliott assicura un "pieno sostegno al piano industriale del management" e ribadisce di non volere il controllo di TIM

Finanza
TIM, Elliott: partecipazione potenziale al 13,73%
(Teleborsa) - Il fondo americano Elliott rafforza la propria presenza in TIM, portando la partecipazione "approssimativamente al 9%". Elliott oltre ad aumentare la partecipazione in azioni ha rivisto le sue opzioni, che ora corrispondono a una partecipazione potenziale del 4,93%. Secondo indiscrezioni stampa, dunque, la partecipazione complessiva sale così al 13,73%.

La comunicazione arriva nel giorno in cui si tiene il CdA battaglia per la guida della società telefonica. Il fondo guidato da Paul Singer ha una serie di piani per "migliorare la governance e la performance societaria", piani che però non hanno incontrato il favore di Vivendi.

In particolare il fondo intende rivoluzionare il Consiglio di Amministrazione di TIM tramite la revoca di sei amministratori (il Presidente Arnaud de Puyfontaine, Hervé Philippe, Frédéric Crépin - tre manager di Vivendi - Giuseppe Recchi, Félicité Herzog e Anna Jones) e la nomina di altrettanti amministratori indicati da Elliott (Fulvio Conti, Massimo Ferrari, Paola Giannotti De Ponti, Luigi Gubitosi, Dante Roscini e Rocco Sabelli).

Secondo il fondo americano "un board indipendente potrebbe realizzare azioni che potrebbero raddoppiare il prezzo dell'azione nel giro di due anni". Inoltre, la separazione della rete di TIM "realizzerebbe fino a 7 miliardi di euro di valore nascosto". Elliott assicura un "pieno sostegno al piano industriale del management" e ribadisce di non volere il controllo di TIM, ma di avere interessi "allineati a quelli degli altri azionisti di minoranza".

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