(Teleborsa) - Le
Fondazioni bancarie e la Casse di risparmio aderenti all'
ACRI, associazione che le rappresenta, hanno approvato le
linee guida per il prossimo triennio.
Si è così concluso a Parma il XXIV Congresso Nazionale, la due giorni aperta ieri con grande emozione e grande orgoglio per l’intervento del
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha definito le Fondazioni di origine bancaria "
una delle ancore su cui l’Italia può contare per il suo futuro".
Oggi l’approvazione della
Mozione finale del Congresso, che impegna le Associate ad assicurare ad ACRI
risorse adeguate al perseguimento delle finalità istituzionali e all’attuazione della Mozione.
Dal canto suo l'ACRI si impegna, fra le altre cose, a fornire il
"massimo contributo" al funzionamento e sviluppo del
Terzo settore, proseguire il processo di
diversificazione patrimoniale attraverso la dismissione di partecipazioni bancarie, ma anche sostenere le fondazioni a livello patrimoniale ed, in particolare, la Fondazione per il Sud, a operare secondo canoni di
trasparenza, indipendenza, responsabilità e terzietà soprattutto rispetto a soggetti politici ed economici, promuovere
buone pratiche operative di codici e prassi comportamentali, operare per riportare la
tassazione sulle Fondazioni "a livelli più ragionevoli", promuovere l’azione delle Fondazioni nel campo del
welfare di comunità, completare l’implementazione del
Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Fra i temi più strettamente economici, la Mozione
"sollecita con forza" la prosecuzione delle Riforme,
"affinché - si sottolinea - possano essere finalmente superate le complessità, le inefficienze e le lentezze che bloccano lo sviluppo economico e sociale e che comprimono le energie e il protagonismo dei cittadini, singoli e associati". Si sollecita poi la promozione
un contesto normativo e fiscale favorevole ai corpi intermedi e, in particolare, degli enti filantropici, che consenta di rafforzarne il ruolo e l’azione di contrasto alle diseguaglianze, di tutela dei diritti delle persone vulnerabili, di innovazione sociale e culturale. Terzo obiettivo è la
rimozione dei vincoli normativi e fiscali che riducono il grado di competitività delle banche nazionali, rispetto a quelle europee, che favorisca il percorso di convergenza degli ordinamenti domestici nell’ambito del progressivo processo di creazione dell’Unione bancaria.